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che il rispetto sia con te.

stavo andando a yoga poco fa, docciata di fresco e di corsa (sei minuti netti senza capelli), vestita di tutto punto e con i vestiti yoga lavati e profumati (che i vestiti nuovi puzzano di centro commerciale), pronta anche la borsa con il mio plaid arancione…
esco di casa, faccio una trentina di passi ma piano, velocità bradipo.
mi fermo, tiro fuori una sigaretta, la accendo e la fumo sul posto.
il posto è il cunicolo di sottoportici del mio condominio e degli altri dieci tutti intorno, ringrazio di essere al quarto che ogni tanto riesco a vedere Venezia da lontano e invece porto marghera e la zona industriale me li vedo sempre.
sono li ferma che fumo e mi sento qualcosa che non va, non posso muovermi.
passano due ragazze e dicono che rosa e nando sono in nomination, non so di quale spettacolo (spettacolo?) televisivo parlino, so che una volta quando ero piccola dicevo "che spettacolo danno questa sera in tv?" e poi si guardava genitori in blue jeans e boh, qualcosa d'altro e poi comunque io dopo genitori in blue jeans stavo tutto il tempo a suonare. menomale che avevamo la casa singola e in campagne che non mi sentiva nessuno, a parte i polli del vicino chiaro che si spiega con questo il loro lungo periodo di astensione dal far di uova. un milione di teorie da parte del contadino e invece era solo la kerika che provava la romanza.
di quale spettacolo parlavano le due ragazzine?
il cunicolo dei sottoportici sotto casa mia è una cosa che assomiglia al labirinto, quello col bestio nel finale. mi ci perdevo sempre qui sotto appena mi sono trasferita, poi ho scoperto il bestio, il proprietario di un rotweiller, un coglione. lui e il suo vizio di merda di tenere il cane a guinzaglio lungo, così lungo che il cane fa l'angolo e il proprietario arriva dieci minuti dopo, ignaro che il rotweiller ti sta lavando la faccia perché gli piace mangiarti pulita e non col trucco.
finisco la sigaretta, passa quello del terzo, al terzo abitano in venti, dislocati in quattro appartamenti, cinque in tre dei quttro appartamenti e gli altri quindici tutti in quello che resta. mi piacciono. le loro feste oscurano le mie, io in confronto sono un inetto a feste e voi, cazzo qualcuno di voi, a qualcuna delle mie feste avete partecipato. le mie feste sono fiche. le mie feste sono feste veneziane. 
e però quelli del terzo sono russi.
non posso mettermi in competizione coi russi a feste.
il che fa di me una civilissima residente del mio condominio. se non ci fossero loro mi avrebbero mandato il 113 son sicura. 
sono sicura e sono furba, organizzo feste solo quando so con abbastanza disinvoltura che c'è una festa di quelli del terzo in sincrono.
quello del terzo butta la sigaretta a terra, io la mia la spengo e la infilo nel tombino, ho ancora quella sensazione di merda addosso.
provo a far due passi per andare in direzione yoga e come mi muovo mi vien su tutta la mia giornata, ho sbroccato con un'amica ma non contro di lei contro la mia famiglia immaginaria, ho avuto quello che per comodità chiamerò crollo del nervo e invece non è, è quando sei una donna ma ti fai crescere le palle per la soddisfazione di vederle rotolare davanti a te, soddisfazione.
quando ero piccola a parte bloccare le ovulazioni alle galline e guardare genitori in blue jeans avevo queste sensazioni, brutti malesseri e paralisi.
le detestavo perché non c'era mai un momento giusto per avvertirle, arrivavano sempre in un momento sbagliato e più provavo a scacciarle più mi prendeva il malessere.
come oggi in un sottoportico.
quello del terzo mi ha lasciato il portone aperto. 
quando ho trovato il portone aperto mi sono incazzata come uno squalo, non lasci il portone aperto che sono a trenta metri e non sembro voler entrare in casa, è il quartiere dei furti il mio e in casa ho due gatti, il mio bene più prezioso che se gli succede qualcosa parte lo strazio e per tutti. 
gli ho detto così.
nella mia mente gli ho detto così, poi dal vivo no che resta che io son veneziana (volendo margherotta violenta) ma lui è russo e i film coi russi li abbiamo visti tutti no? tanto per non avere pregiudizi.
ho fatto le scale a piedi che l'ascensore mostra segni della vecchiaia, io e il mio malessere ci siamo trascinati in casa.
ho buttato il giubbotto per terra, ho pensato che forse oggi non era da yoga. quando ho pensato così il malessere se ne è andato, è scemato, è andato affanculo, così come era arrivato.
allora ho pensato che invece di fare buoni propositi per questo dueeundici, invece di farmi promesse che non manterrò mai, invece che inventarmi tante robe, ho pensato che magari dovrei stare qui e stare qui ora e cercare di capire quando voglio e quando non voglio fare una cosa e una volta capito questo rispettare la mia decisione (che è pure la prima regola dello yoga, la prima regola è di rispettare se stessi), vorrei andare anche dalla piccola kerika a dirglielo, le direi così:
"kerika, tesoro mio, se non hai voglia di giocare col biondino ora ci giocherai domani, cambia nulla anzi meglio"
domani, con tutte le forze, provo a spiegare il concetto al mio capo.

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ci sono due cacciatori in mezzo alla savana.
a un certo punto si accorgono che un leone li sta fissando da non troppo distante.
uno dei due cacciatori solleva il fucile e mira a sparare al leone, il meccanismo del fucile però si inceppa  e il colpo salta allora lui dice "cilecca!"
e l'altro cacciatore "no no ci mangia."

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mea. (voi dite tana?)

il titolo mi ha fatto venire in mente di una volta, stavo a venezia e giocavo a nascondino vicino a campo dell’anzoeo rafael e insomma ho fatto la corsa per arrivare a far mea prima di quello che contava e c’erano una serie di mori e io me ne sono preso uno sulla fronte. ho fatto un mea di testa insomma (3 punti di sutura però non ho mica dovuto contare io poi). I mori sono quelli che servono per tenere i balconi aperti tanto per capirci, le teste di moro, quei cosi fatti in ferro a forma di testa, di moro perché di solito son neri, e son neri che così i bambini che giocano a nascondino li identificano subito e non si fanno il malediddio per andare a far mea.
quella volta li che mi son beccata il moro in fronte, oltre a ricordare che gli ho fatto il gesto dell’ombrello al tipo che contava e solo dopo mi son messa a piangere, mi ricordo che la mamma stranamente non si è quasi arrabbiata, nel senso, mi ha detto "adesso andiamo in ospedale e poi quando arriviamo a casa facciamo i conti" e poi non li abbiamo più fatti. non solo. la mamma quella volta lì è stata, oltre che calmissima, molto molto ottimista
"potevi perdere un occhio"
mi ha detto così.
e niente, sto post ormai è partito in un modo tutto suo.
una volta, che ero un po’ più grande di quella del nascondino, ero alle superiori tipo, stavo al parchetto e la prima cosa che devo dire del parchetto è che uno di quelli che aveva la casa li vicino ha passato una notte intera ad ingrassare (col grasso da motori) le panchine e le staccionate e le altalene e gli scivoli, insomma questo ha ingrassato tutto quello che gli veniva a tiro in quel parchetto (di notte) perché in testa sua così noi andavamo con la compagnia da un’altra parte (aha aha aha). Al parchetto un giorno i miei amici maschi si sono inventati di fare un gioco, il gioco era quello di tirare i calci ai sassetti, dovevate vedere come si divertivano e voi lo so che vi pensate che non c’è un cazzo di divertente ma, se foste stati voi al parchetto nell’impossibilità di sedervi nemmeno sull’erba che era tutta ingrassata anche lei, cosa avreste fatto? eh no, col cazzo che gli davamo soddisfazione al vecchio col secchio del grasso. Il mio amico manuel che era attaccante in una squadra del marghera patronato ha tirato un sasso bello forte e indovinate chi ha preso in fronte?
si io.
non ci crederete ma mi son fatta prestare soccorso, che perdevo di nuovo litri di sangue, dalla casa più vicina al parchetto. la casa del vecchio col grasso.
gli ho insanguinato tutti i tappeti del bagno.
poi dicono che il karma non esiste.

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non era di questo che volevo parlare comunque.

quando una volta ogni qualche giorno cancello un po’ di sms dall’archivio degli sms mi immagino il mio piccolo caro e vecchio telefonetto blu che tira un sospiro. Gli si sgonfia il monitor proprio e gli si rilassa un po’ tutta la tastiera. Che mi dica "oh grazie" invece non me lo aspetto, mi aspetto un "oh magari prima" che io per svuotarlo aspetto sempre che mi venga detto "non ho più spazio per i tuoi merdosi messaggi".
Secondo me il mio telefonetto un po’ è di quelli che giudicano, per dire lui capisce se faccio un sms che dice"ok" e gli da fastidio. Lui vorrebbe che io digitassi tutti i caratteri che mi son permessi e se fosse possibile non spaziare una parola dall’altra sarebbe ancora meglio. Il mio telefonetto è differente.
Non volevo parlare di questo.
La mamma quella volta che ho preso casa qui al villaggio non era contenta proprio per un cazzo. La mamma non è cattiva, anzi lei secondo me è una di quelle con l’occhio buono tutto, solo che con gli anni e con la vecchiaia e con l’esperienza è diventata diffidente da far schifo.
Alla mamma non piacciono le persone e soprattutto non le piacciono quelle che mi stanno vicino, in assoluto eh, mica ho un caso specifico. Ad esempio se siamo nel pulmetto lei ha bisogno di vedere se io ho la borsa ben chiusa perché secondo lei mi rubano tutto. Ad esempio se siamo per strada "quello ti ha guardata. lo conosci?" e io di spiega sullo sguardo che scorre e si deposita. Ad esempio quando mi son trasferita per lei era importante che non andassi ad abitare cento metri più avanti perché ci sono quelli pericolosi.

Quando quella volta le ho dato il dettaglio dei vicini era tutta contenta perché abito in una palazzina con un sacco di famiglie coi bambini e i cani e i gatti e la cosa le deve essere sembrata "normale" allora era contenta. Quando si è accorta che non facevo amicizia con gli altri palazzinari è rimasta un po’ delusa però insomma era comunque tranquilla.
Non volevo parlare neppure di questo a dire il vero.
Mi ricordo che una notte si è sentito un bordello diddio qui sotto, anzi due notti è successo così. Una notte in pratica han buttato una bomba a una sede della lega che sta qui sotto, un’altra notte invece c’era uno che inseguiva la moglie con il macete in strada, mi pare anche l’abbia presa ma non son sicura.
Tutte e due queste notti i colpevoli erano quelli non della mia palazzina ma di quelle di cento metri più avanti. Cambia un quartiere in pratica abitare al mio o al palazzo dopo.
Comunque tutte e due le notti di questi episodi io ho continuato a fare il mio, ovvero ho dormito come un cazzo di ghiro e ho saputo che il rumore era proprio forte (soprattutto la bomba, mi è esplosa una bomba sotto al condominio e io non mi sono neppure voltata sull’altro lato) da quella del primo che è la gazzetta della palazzina.
L’altra sera stavo a sistemare le decorazioni di natale che quest’anno mi son messa di impegno, insomma ero li tutta arrampicata sulla specchiera dell’entrata ad attaccar pacchetti falsi col patafix e sento un tonfo sull’uscio di casa. Siccome son coraggiosa come un gerbillo ma curiosa come una merda, mi sono messa a spiare per lo spioncino per vedere se mi avevano fatto esplodere una bomba sull’uscio (si sa mai, anche a quelli che piazzano le bombe per professione ogni tanto gli va in crash il tom tom e ce l’hanno in culo, o ce l’hai in culo tu).
Davanti al mio uscio c’erano quelli nuovi del mio piano che io non ho mai conosciuto, non mi ci sono mai presentata, li ho sentiti fare il trasloco di insediamento e poi ho sentito piangere dei bambini e basta. Ho capito che erano quelli nuovi perché stavano sul loro uscio con la porta aperta. Poi hanno iniziato a picchiarsi. Vi giuro…picchiarsi a schiaffi. Mi è preso il malessere e mi son levata dall’uscio. Sono andata in cucina e ho aspettato di sentire silenzio.

Se era un’altra usciva a dividerli. ma è successo a me ed erano arrabbiati e poi è uscita altra gente da casa loro e ho sentito un sacco di altre voci. Poi comunque non è successo a un’altra, è successo a me e io ho pensato che non era giusto intervenire. si interviene solo se si è sicuri di quello che si sta facendo e io non ero sicura. a me è venuta su la miseria e basta.

Alla mamma non dico neppure di sta cosa che è successa. Le lascio credere che se abito in una bella palazzina ho attorno delle belle persone, con la famiglia e coi bambini e coi cani e coi gatti, lei sarà contenta e io non verrò torturata di prediche.

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oh.

e: sai che "all that you can’t leave behind" degli U2 non lo si può ascoltare in birmania?

m: neanche a casa mia si possono ascoltare gli U2.

(oh).

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ce l’ho sulla punta della lingua.

ieri su italia 1 han fatto un film
"merlino"
e io per tutto il film ho continuato a pretendere che il protagonista fosse indiana jones
"harrison ford"
poi ho capito che invece no.
allora ho detto che era robin hood il protagonista

"kevin costner"
poi alla fine mi è stato detto che il protagonista era jurassic park
il nome non lo ricordo.

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oggi comunque è di pioggia.

Mercoledì scorso si è infilato un uccello nella cappa del riscaldamento/condizionatore dell’ufficio. Lo so perché si è proprio sentita sta cosa che entrava e sbatteva dentro al cubo di metallo. Abbiam provato ad aprire la griglia ma niente, non si può perché c’è un’altra griglia all’interno che rischia di ferirci. E’ stata chiamata la lipu che ci ha chiesto se eravamo sicuri che fosse un uccello e in effetti non lo si è, si è sicuri e comunque si spera che sia un animale di piccola taglia. Ci hanno chiesto se era ancora vivo e noi si pensa che no perché non lo si sente più muovere.
Oggi è lunedì e quelli che ci fanno la manutenzione del riscaldamento e dell’aria condizionata devono ancora passare a ritirare l’uccello dal cubo. In ufficio non c’è puzza ma nella mia testa c’è puzza di uccello morto da  cinque giorni.
Ieri mattina stavo in casa sveglia da presto presto, siccome mi piace che la casa prenda aria visto che ci fumo dentro, ho aperto tutte le finestre e ho chiuso la porta del corridoio che non volevo stare in corrente. Dopo due caffè e una sigaretta sento puzza, non di uccello morto ma di bruciato. Il mio radar naso inizia a fare una bella perlustra e non trova l’origine del puzzo. Il radar naso convince la testa che sia qualcuno da fuori che brucia le pannocchie nei campi che ho a cento metri. Il tempo di accendere il pc, lavarmi i dentazzi e la faccia e sento puzzissima, molta più puzza di prima e io mi penso che sia la lavatrice affanculo. Faccio la corsa verso la zona giorno per andare a vedere se è lei e tiro una madonna che ho fumo nero nero in sala. Puzza di plastica bruciata. Prego non sia il televisore, cerco i gatti e mi lancio verso il terrazzo per prendere una boccata di aria fresca. Dal terrazzo mio vedo che arrivano delle fiamme da sotto, dal terrazzo di sotto, c’è una scopa che brucia e una paletta che brucia e un secchio che brucia e la plastica liquida che cola bruciando anche lei. Inizio a tremare e faccio una corsa dalla signora di sotto di cui ho già raccontato, ho paura che non mi risponda, resto sul suo uscio per almeno due minuti a chiamarla "dai sono erika, ti prego apri" e la sento che traffica con lo spioncino. Poi mi apre la porta "ti ha preso fuoco il terrazzo" le dico. Mi butto in casa sua, apro la porta della cucina e butto il secchio di acqua che ha in lavello sul fuoco. Lei si siede e mi dice che deve avere lasciato una sigaretta accesa nel cestino. Le dico di stare attenta che io ero a casa in quel momento ma in genere son sempre via. Le dico di mettere un vasetto pieno d’acqua in terrazzo e di usare quello per spegnere le sigarette. Lei cambia discorso, mi racconta di suo nipote. Mi fa un caffè e poi io me ne vado.

Alle otto di ieri sera mi suona il campanello, la faccio entrare "vado a letto" mi dice, poi si mette a piangere "ho preso tanta paura stamattina" mi dice singhiozzando, non le dico anche io, le accarezzo una spalla e aspetto per vedere se vuole sfogarsi un pochetto. Prende e va via.
Spero proprio abbia capito che deve stare attenta.

 

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i am so fucking nostalgic.

ad ogni costo.

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ya(wn)hooo.

Tutta scorsa settimana sono stata un ghiretto, tutta questa settimana sono grilletto. Chiedete pure alla Deb, tutta scorsa settimana ho perso tutti i pulmetti, tutti e lei bella come il sole "ma a che ora arrivi? ti aspetto", no dai non aspettarmi meglio di no. Completamente non in grado di tirarmi su dal letto o di aprire gli occhi, alcuni giorni non avevo la forza per spegnere la cazzo di sveglia e la lasciavo li a cantarmi sino a che non arrivava il gatto e se la metteva in bocca.
Invece questa settimana è un’altra vita sono a piazzale fucking roma tutte le mattine almeno dieci a volte venti minuti prima di lei. Un cazzo di grillo di merda, a quell’ora sveglia io e le galline (si anche mio padre ma vabbeh). Poi non le faccio fretta perché comunque arriva col pulmetto e i tempi son quelli ma io son li molto prima.

Devo fare qualcosa per le mie parole segrete (passwords) – Vi faccio la spiega, io sono iscritta a un sacco di cose, davvero tante, così tante che se guardo i miei segnalibri mi chiedo se c’è un’altra erika che nottetempo mi si iscrive alle cose. Siccome si è capito che la linearità non è il mio forte va da sè che tutte le cose che uso abbiano passwords completamente diverse. Qualcuna me la ricordo, altre proprio no e la cosa interessante è che a volte anche quelle che in teoria mi ricordo se niente niente mi sento presa dall’ansia poi me le dimentico. Ad esempio una volta la mamma mi ha detto "controlla un po’ se andrea ti ha mandato le foto" e quel controlla un po’ mi ha fatta sentire minacciata e io non mi ricordavo la password che mi sono ricordata però un paio di ore dopo.

Poi, già lo so che state pensando "schiaccia il bottone i forgot my password cogliona" si certo ma lo faccio in posti dove son sicura come la morte che sono utente numerico tutto codice e niente anima perché poi se no mi vergogno.

mi vergogno.

Una volta volevo iscrivermi a un gruppo/forum che era di cerchia un po’ ristretta e tutti ne parlavano ma_nessuno_ne_parlava_veramente_veramente e mi ricordo che avevo chiesto al capo gruppo se potevo entrare nel gruppo anche io perché non mi piace star fuori dalle cose e già li il capo gruppo mi aveva detto "non si parla del gruppo fuori dal gruppo" (nella mia mente però risuona a tutt’oggi: un’altra testa di gran cazzo che mi chiede del gruppo, non si parla del gruppo troia, poi mi incerotta la bocca con il nastro 3m e mi lega a un palo in uno scantinato buio e pieno di scarafaggi- ma questo è sempre perché ho visto troppe ally mac beal) Insomma un giorno si vede che ero stata buona mi è arrivata l’iscrizione a sto gruppo e io bella e contenta sbaglio la seconda mossa che è stato ringraziare per il gentile accesso che il capogruppo anche li mi ha detto "di quale cazzo di accesso stiamo cazzo parlando?" o forse mi sbaglio, nella mia testa comunque è scritto così. Poi, il punto a cui volevo arrivare è che un giorno dopo un po’ di giorni io mi son dimenticata la password, già. Il nome utente lo so perché uso sempre lo stesso "alive_und_kicking" ma la password proprio non mi sovviene. Ho aspettato 5 o 6 mesi e l’altro giorno alla fine ho schiacciato il dannato bottone "sono un coglione e ho dimenticato la password ti prego aiutami" o forse c’era scritto solo "resettaggio password" e anche se io so che l’avevo dimenticata praticamente dopo una settimana dal primo accesso mi pareva più tollerabile dimenticarla dopo cinque mesi invece che dopo una settimana ed è il motivo per cui ho aspettato così tanto.
Poi io tendo sempre a vedere persone dietro ai bottoni, voglio dire io parlo coi bot e mi ci trovo daddio figuriamoci se non mi aspetto che dietro a un portale ci sia una persona o un gruppo di persone.
Stamattina sono arrivata in ufficio che volevo entrare nel portale solo che mi ha fatto venir su un’ansia di merda la schermata nome utente e password e niente, non me la sto ricordando. Ho pensato di fare un post per vedere se mi calmo…nell’eventualità che questo non succeda (io non mi calmo mai) ho pensato che faccio una miglior figura a chiedere un nuovo account e far finta di esser nuova piuttosto che chiedere il cazzo di resettaggio.
(Va da se che se non mi vedete in giro per un po’ non è che sia morta o disinteressata, ho dimenticato la password)


posti in cui sono iscritta ma non ricordo le parole magiche:
1 account di gmail (credo me lo abbiano bloccato perché ho fatto il numero massimo di tentativi)
3 gruppi/forum (incluso quello qui sopra)
1 twitter (che avevo intestato a mio fratello perché non volevo che mi spiociassero)
1 remember the milk (mi sono iscritta ieri)
1 account di msn (testimone una mia amica alla quale ho telefonato una volta per chiedere se mi diceva il mio nick)
1 account di youtube (l’unico…mi toccherà aprirne un altro)
1 account flickr (che tanto ci son le foto di quando avevo 12 anni chi se ne fotte)
1 account yahoo (che era quello collegato al flickr qui sopra)

(prego di non venire mai mai mai sloggata da splinder)

 

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de professionismo

sei in lavoro e ti crolla in testa un universo (altro che pianoforte a coda), il disastro, il major disastro, il casinodiddio e sei già che pensi che vorresti poter cagarti addosso per andare a casa a cambiarti (a me non è mai successo ma alle elementari di ste scene ne vedevo tutti i giorni).

Con l’esplosione ancora intorno tiri giù una madonna che volevi restarci secca in quell’esplosione, invece poi no, sei li e sei l’unica che può attivarsi, tirare fuori il fottutto professionismo e mantenere la calma –

Lavori con lo strano malessere e porti avanti le cose e lo fai per il professionismo perchè sei capace perchè sei li per quello, vivi di quello. Ti senti winston wolf anche se sei più piccola, è la forza interiore che conta.

Poi vai a casa, ti liberi del cazzo di professionismo perchè sei a casa tua e vaffanculo tutto e vaffanculo tutti e vuoi vivere ed è…è proprio quando molli il professionismo e resti solo erika che ce l’hai nel culo, quando va via wolf e resti solo tu. Quando ti trovi ore seduta nella terrazza con il blackberry in braccio e il vodka lemon sul tavolo.

oggi ho un mal di testa di merda.

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my last “forget about the fucking wanker”

io venerdì ho fatto sta serata di saluti

e ieri che sapevo che doveva passare a fare l’ultimo giro ero tutta contenta di averla scampata

poi ieri l’ho chiamato…

poi oggi è passato a fare l’ultimissimo giro

poi…adesso, adesso adesso…adesso mi ha telefonato per dirmi "come stai?" adesso, capite che era adesso?! adesso fuori dall’aereo. fuori dall’aereo orange.

te lo dico qui, che a te non l’ho detto…che con te sono inglese

i miss you…

e basta

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vecio…dimmi scrat!

ieri sera, orario non ben specificato ma so che me ne stavo con la forchetta con arrotolato lo spaghetto alla carbonara su (e arrotolare bene lo spaghetto sulla forchetta per me è una fatica diddio) mi suona il telefonetto aziendale, quello sostitutivo ad essere onesta che quello mio l’ho rotto. Non era un bel momento per il telefonetto aziendale che la carbonara è buona calda e lo spaghetto e insomma, non era un buon momento lo dovevo sapere.

E’ il mio capo

mi parla con calma anche se sento che sta facendo casino con le mani, tipo secondo me si stava facendo la cena, mi parla con calma e mi da uno schiaffo "…quindi oggi ho dato le dimissioni" … "si perchè magari lo volevo fare ma oggi era il sedici allora ho accelerato i tempi"… "tutto quello che posso fare per metterti in buon luce lo faccio" …. "questo lavoro mi riempiva il cuore una volta, ora mi riempie solo un’altra cosa, altre due"….   …. ….

a volte ho desiderato che se ne andasse, molte volte, perchè a volte faceva proprio il capo, ieri no, ieri sono riuscita a dirgli così:

"guarda che se questa è una scusa per non accompagnarmi al servizio assistenza blackberry domani, non attacca"

ecco…ho un piccolo lutto interiore insomma.

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speriamo che sia femmina…

stavo pensando a sta cosa…io per dire, son tanto contenta di essere donna, oh ma tanto davvero.

che io così col mio essere donna nei miei periodi peggiori al massimo passo da stronza. hm, ok, passo ogni tanto nei periodi peggiori e periodi delineati da maggior fisicità fisiologica da stronza di merda (le malelingue dicon troia son sicura ma solo perchè non han sta grande padronanza di lessico)

fossi uomo invece, fossi uomo invece son sicura, io sarei un coglione, ve lo giuro.

a sto punto…persi per persi, a sto punto meglio stronza che coglione…

 

– in collegamento diretto con la mamma:

erika: mamma cosa fanno stasera in tv

mammadellacapitana: si es ai…ma no si es ai solito, si es ai in italian

erika: mamma…il ris de parma?

mammadellacapitana: eh brava, ti vedi che ti ga capio…

 

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ahi mmmi ammmorr …(ogni tanto lo metto come titolo che va bene per tutto)

questa mattina, once again, mi sono realizzata tutta contenta. Non mi sono svegliata tutta contenta che a parer mio non c’è proprio un cazzo da esser contenti appena aperti gli occhi, appena usciti dal piumetto col corpetto bello caldo e il pavimento gelido, appena fatto il salto delle scarpe che stanno perennemente in mezzo al lungo corridoio…insomma, mi son svegliata di merda come ogni mattina ma una volta raggiunto il caffè ho realizzato di essere tutta contenta.

 

Un tutto contento relativo, per me esser tutta contenta in questo periodo anteprimaverile significa gioire alla vista della pioggia fuori dalla finestra, significa che ancora mi prendo cura di me, che pare una cazzata ma credetemi ha senso, son tutta contenta se il gatto si fa prendere in braccio e non mi azzanna un dito, son tutta contenta se il lettore mp3 è carico, se il ragazzino scrocca sigarette mi da del tu, se l’ascensore è al piano, se …

se. son tutta contenta se mi guardo le cazzate insomma. A spulciar in vita vera mi sento male, un malediddio per esser precisi che io sono una di quelle che apparentemente ha problemi zero ma in realtà ho problemi a non finire (grazie Jova)

 

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mi son fatta tutta bella…

se vado a vedere un paio di scarpe e non mi entrano o mi sono larghe (gran difficile che mi stiano larghe), semplicemente non le compro. Facile – indolore. Non mi vanno non le compro

se vado a vedere un paio di scarpe e mi stanno bene e per mesi mi stanno bene e poi un giorno iniziano a farmi male…beh questo si è un problema. E’ un problema perchè mi piacciono, ci son stata bene per mesi e non mi aspettavo proprio che arrivasse il giorno in cui quelle scarpe mi avrebbero fatto un malediddio. Non è indolore, mi han fatto male e non solo, ora devo trovare un altro paio e so già che quel nuovo paio sarà diverso perchè…anche prendendole uguali sarebbero inevitabilmente diverse. So che con quelle scarpe farò altri tentativi disperati, so che le indossero ancora e ancora e so che ogni volta mi faran sempre più male, è il male consapevole, come quando ti scotti e poi sai che il fuoco brucia e ti basta la l’idea per sentir male, non serve neppure più che tocchi. MI metterò in discussione, mi renderò conto di aver sbagliato anche io, di aver usato le calze un po’ grosse e invece bastavano quelle sottili, mi accorgerò di non aver curato l’unghietta del mignolo e che quindi si è gonfiata e che quindi è un po’ colpa mia. I tentativi ci saranno ancora, per un po’ ma deboli…non sarò neanche troppo convinta a provarle davanti allo specchio, anzi…ogni volta ci sarà sempre più diffidenza.

Un giorno le metterò dentro alla loro bella scatola e li potranno finalmente stare in pace, lontane da me. libere.

A distanza di anni la scatola mi salterà agli occhi, le guarderò…ci troverò il mio pezzetto di vita che mi han custodito e io regalerò un bel sorriso a quelle scarpe, uno dei più belli, son sicura.

tutto questo per dire che ieri ho guardato i love shopping al cinema e che è un film biondo, ok molto biondo, ma mi ha fatta pensare…mi ha fatto tirar fuori ricordi vecchissimi di questa vita e pure di altre e ricordi freschi. Va bene, l’importante è sapere che poi ti spunta il fottutissimo sorriso a fior di labbra

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GuY…i need a friend

e dopo il titolo in 5 minuti secchi siamo alle zattere, casa nostra.

La regola #1 ci tutela per tutta la sera – Forget about the fucking wanker – e bon

G: dovresti provare a fare l’informatica, sai un sacco di cose…

E: mi fa schifo

…..

G: siamo un po’ sensibili noi due

E: e ci vediamo solo in due tipi di occasioni – se è successo qualcosa di molto grave o se è successo qualcosa di molto stupido e irrilevante per le nostre vite.

………..

G: mi ha chiesto una proxy per facebook

E: sai qual’è la cosa interessante? che non ha idea di cosa sia una proxy…io lo so e lui lo sa e tutti lo sanno ma qualcuno gli avrà detto "fatti dare una proxy" e lui chiama te completamente non consapevole che potrei dargliela io che gli sto seduta a fianco, da me non avrebbe preso neppure il consiglio per buono.

G: ah si?

E: si

G: allora domani faccio così…arrivo in ufficio e gli porto un cucciolo "halloooo this is proxy, saluta proxy…tu trattalo con cura e lui ti darà l’accesso a facebook"

………

G: dobbiamo sempre andare avanti…si sopravvive, è così

E: non ti senti mai come se non potessi vedere la luce?

G: si e penso sia perchè non credo…

E: neppure io credo…lo sai

25febbraio

 

e anche non credendo poi c’è sempre la luce.

 

 

 

 

 

 

 

 

Thank you!

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ma avevo mai detto che…

a me piace tanto andare a pattinare al parco?!

 

n.d.erika. mai usati tanti tag in un post ma nel dubbio meglio abbondare…(che è una regola universale che vale per tutto a parte che per il sale, se metti troppo sale ce l’hai nel culo tipo, poi ti tocca metterti a sbucciare una cazzo di patata e buttarla nel composto salato anche lei)

 

enjoy

 

"hold me like you’ll never let me go…"

ultimissima ora: nel mentre che scrivevo questo post (ok controllavo il video) mi è arrivata una richiesta disperata di aiuto su come si dice "eravamo" in veneziano – si dice "gerimo" mi e ti gerimo insieme…mi e eo gerimo insieme – mi ti e eo gerimo insieme. Adoro le buone azioni.

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Archiviato in bah shes an artist, cose rosa, giorni fantastici, i love them, il veneziano per te corsi di lin, io ste cose non le so, la di lei vita, lo dico ma senza convinzione, marino, me piace, nottifantastiche, numb, pink ladies, questa la so, she said, she's a maniac, shes, una ricetta ogni tanto, unforgettable

non lo pensavo…

Questo non l’ho scritto io, lo ha scritto una persona che mi conosce e io, qui lo dico e non lo avevo detto prima, io quando l’ho letto ho pensato che no, che non lo avrei pubblicato. Poi l’ho riletto e ho deciso di pubblicarlo e ho pensato che io a scrivere di me ho un’immagine nella testa di quello che vi sto dicendo, di quello che vorrei dirvi e che poi a vedere quello che alla fine della storia vi trasmetto…beh ci sto male, un malediddio.

…stamattina ero sul pulmetto con uno scazzodiddio mi sono spiegata e
tipo che avevo le mie cuffiette e ascoltavo Don’t Speak dei No Doubt –
quando lei aveva il culo un pò grosso dico io – Comunque fatto sta che
nel pulmetto strapieno ad una certa ora del mattino se ho le cuffiette
e guardo in basso vuol dire che non ho voglia di comunicare con
estranei anche se poi estranei non sono tanto,  visto che li vedo
tutti i giorni e cosa che mi sta sul culo è che a volte provano a
comunicare con me. Tipo scusi sa quando è la prossima fermata??
avrebbe da cambiare 5 euri ?? (col cazzo che apro il portafoglio , me
lo devi rubare piuttosto) e a me già questo provoca uno scazzo
infernale perchè le cuffiette le devo togliere dalle orecchie e sono
energie che spreco. Ma capita come stamattina che il tipo cerca di
interloquire con me in un venexiano strettissimo e io primo scazzo a
togliermi le cuffiette e a dare una risposta diplomatica, ma lui
insiste anche dopo che mi sono rimessa le cuffiette e i No Doubt
avevan quasi finito – e perdermi 15 secondi di Don’t Speak mi nuoce
gravemente alla giornata- e allora mi ritolgo le cuffiette. E il tipo
mi ammorba con una serie di luoghi comuni sui servizi del pulmetto ,
sull’acqua alta e sui ghiacciai che si sciolgono. A questo punto
spengo tutto, non lascio che mi si scarichi la batteria a vuoto. E
ascolto. Ma più che ascoltare penso a quello che devo aver fatto di
male per meritarmi un lunedì mattina con scazzodiddio triplicato da un
vecchio ( anziano, pardon ) che non mi fa ascoltare i No Doubt ma mi
fa sentire quello che ha mangiato stamattina , ossia un caffè
macchiato e un pacchetto di MS senza filtro (se li è mangiati, secondo
me, tazzina e pacchetto inclusi)  , a 20 centimetri dalla faccia. E
pensavo: ieri ero in bici e mi sentivo daddio e avrei spaccato il
mondo, oggi sono nel pulmetto e non riesco a mandare a tacere un
vecchietto con l’alito da cane da caccia. Ecco…
Da domani andrei a lavorare in bici. Andrei , nel senso di "mi
piacerebbe" . Ma non posso. Ecco…
Lunedì e scazzo. Si percepisce??

Isocci

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erano anni che…

che non stavo così di merda, davvero. Questa influenza non era influenza era come quando ti si insedia un gremlins dentro al cervello e decide bene per per te che devo star giù, che devi non pensare, che devi non fare, che non devi e basta.

e se tu invece decidi di muoverti in autonomia, senza chiedere il permesso al gremlins, ecco li è la fine  perchè poi si incazza e ti fa sputare fuori i polmoni da tanta tosse e ti fa arrossare il naso da tanto raffreddore e ti fa pulsare le tempie da tanto mal di testa.

Io son qui ancora con l’influenza e la mia unica consolazione è l’aver visto gremlins e ricordarmi bene la scena della signora col gremlins col microonde.

lo aspetto al varco insomma.

Questa notte ho fatto questo sogno, in pratica per motivi che non mi ricordo mi presentavano alex del piero, che tra l’altro alex del piero non mi risulta essere una persona che io vorrei conoscere, per amor di dio capitasse dico bon ma al momento se mi dicessero chi vuoi conoscere? non direi alex del piero ecco. Comunque ho sognato che conoscevo alex e che lui mi faceva una dedica su un poster e in questa dedica raccontava di quanto gli piaceva il mercato del martedì in piazza marghera, io a un certo punto gli ho detto "alex aspetta che prendo la macchina fotografica" e lui mi blocca, ma mi blocca che mi prende per un polso che a me quelli che mi bloccano per il polso fan venire voglia di strappargli i capelli con le pinzette, insomma mi blocca e mi fa "eh no, io la foto con te non la faccio non vedi che sei un cesso?!" e a me son girati tanto i coglioni…così tanto che mi ricordo che gli ho dato una testata come quella di zidane a materazzi.

vorrei anche un po’ smettere di fare sogni violenti.

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sempre sulla tecnologia

stavo notando sta cosa.

attualmente io sono in possesso di un nokia mio (che poi non è esattamente mio, diciamo che l’ho sottratto a mio padre in un momento in cui lui si era un po’ girato di spalle) e di un blackberry aziendale.

dopo questa mia affermazione si può amorevolmente dedurre che io di mio attualmente ho appena appena le mutande…comunque, volevo dire un’altra cosa.

Il nokia mio (di mio padre) mi permette di: fare telefonate – fare sms – fare mail – fare mms – fare messaggi multimediali – chattare

il blackberry aziendale mi permette di: fare telefonate – fare sms – fare mail – fare mms – fare messaggi multimediali – andare in internet quindi volendo anche chattare.

Io utilizzo i mezzi per: fare telefonate – fare sms – fare mms – fare mail

Bon

detto questo si può tranquillamente notare che tutti e due i dispositivi fanno le cose che a me servono e le fanno bene bene bene. Entrambi han la batteria che va per giorni, entrambi non risultano mai essere senza credito, entrambi stanno comodi nella stessa tasca sinistra, entrambi hanno il silenzioso, entrambi vibrano all’occorrenza, entrambi mi sono quasi perfettamente funzionali.

nokia e blocco tastiera – tasto in alto a sx e * – blackberry blocco tastiera * e alto a sx (ma anche tasto laterale toh)

nokia e sblocco tastiera – tasto in alto a sx e * – blackberry sblocco tastiera * e alto a sx (tasto laterale no.)

nokia & scrittura – beh è un telefonino – blackberry & scrittura: tastiera qwerty

le differenze tra maiuscola minuscola cazzi e controcazzi non mi ci metto neppure a spiegarvi…

poi mi spaccassero ancora il cazzo se son lenta a scrivere un sms di merda.

 

 

 

 

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l’altro giorno…

l’altro giorno ero qui che giravo per i blog, controllavo le mie preferenze nella barra di explorer e volevo mettere a posto le cose. L’altro giorno insomma era uno di quei giorni in cui avevo un sacco di buona volontà. Ho cancellato alcuni dei preferiti che erano blog chiusi da eoni e riaperti sotto altre url, in ogni caso, prima di cancellarli andavo a vederli sti blog. In queste mie visite mi sono accorta che uno che non postava da nove mesi aveva iniziato a postare di nuovo, nulla di che…un paio di post prima di natale di auguri, di buoni propositi, di cosine sue. Io però ero tutta contenta che ho pensato "evvai che sta bene…ero tutta preoccupata e invece sta bene, stava solo riprendendo in mano la sua vita". Siccome a me piace scrivere le mail mi ricordo che quel giorno gli ho scritto…gli ho scritto una cosa tipo "ehilà, ciao come stai? son contenta che tu abbia ricominciato a scrivere e son contenta che tu stia bene, tutte le cose belle capitana". Questo qui poi mi ha risposto, mi ha risposto così:

ma ciaooooo!
come stai cara?
fa piacere risentirti..
crepi il lupo!!!! hai facebook anche tu per caso?

 

Così ho capito cosa aveva fatto veramente in questi nove mesi. Ci sono rimasta così male che ho addirittura pensato che era meglio se mi facevo i cazzi miei e non gli scrivevo…

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ma chi ve lo fa fare dico io…

è il segreto di pulcinella che io vedo chi passa di qua, insomma l’ho detto più volte io a voi che mi leggete vi vedo tutti e non solo vi vedo, vi guardo pure e vi scruto con attenzione.

(leihhh non dhorme maiiiiihhhhh)

Insomma…parliamo un secondo di quelli che arrivano col telefonetto? no dai davvero parliamone che io gradisco  tutte le cose e tollero tutte le cose (o quasi tutte le cose), ma mica capisco tutte le cose e davvero, a voi… a voi che arrivate col telefonetto, proprio voi…ma chi ve lo fa fare a voi di sbattervi il cazzo e di arrivare con il telefonetto? io se avessi il telefonetto che si vede come sul mac non mi andrei a leggere, non mi cagherei proprio di striscio son sicura.

…insomma ste cose un pochetto mi perplimono.

 

n.d.erika.: ecco adesso che ho sputato sta roba ci son due ipotesi di fatti che accadranno – ipotesi 1) Ma chi ti legge stronza e non li vedrò mai più – ipotesi b) solo telefonetti a farmi visita (ma questa è un po’ drastica ammetto) – ipotesi 3) si torna alle origini. una volta o l’altra quando ho tempo e soprattutto voglia parliamo anche di chi arriva con cavallo_cazzo – mi _son_spaccata_l’osso_sacro – e trombare_con_la_nonna che qui voglio dire…minchia complimenti!

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Archiviato in io ste cose non le so, numb, she said

feel the love generation

mentre in tv fan vedere una roba su como (MomY come si dice como?!…)

Capitano: se non vivessi qui…anzi, se dovessi pensare a dove avere la seconda casa la prenderei a como

Capitana: si è carino…c’è il lago ma non è il garda…è vicina a tanti centir* (centir per l’inglese statunitense)

Capitano: esatto, è vicina a tanti centri (centri per l’inglese britannico)*….milano fai presto, torino fai presto, fai presto insomma

Capitana: si

Capitano: poi una casa sul lago è bello

Capitana: si fa fico in effetti…come su quel film che tu non hai visto e io ho visto tre volte

Capitano: ecco, con te non ci andrei però..

Capitana: io no?

Capitano: no, io si tu no…niente di che ma credo che sarei geloso dei vicini…

Capitana: cazzo dici?

Capitano: eh cazzo dico…i vicini dico i vicini, tu e i vicini…tu.

Capitana: you must be mistaken…

papparaaaaaaaa parappapparaparappapparaaaaaaa

* un po’ come per mestre che una volta era mestre che c’erano gli inglesi poi con la seconda guerra abbiamo iniziato a chiamarla mester – ok vado….

 

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Archiviato in la di lei vita, numb, shes

non ho paura a dire che ho paura, ho paura che non si capisca che ho paura

A volte è proprio come se fosse un tiro alla fune, la vita dico, anzi la mia vita. A volte penso di essere stata chiara, di essere stata chiarissima, di essermi spiegatadaddio e poi invece no, mi accorgo che non è così. A volte quando mi accorgo di non essermi spiegatadaddio faccio marcia indietro e provo a rispiegarmi, altre volte invece, un po’ per sfida forse, un po’ per orgoglio forse, un po’ perchè sono un pochino stronza (forse)…altre volte dicevo, faccio le orecchie da mercante, lascio che la questione vada avanti, che si formino i sospesi i fraintendimenti. Inizia il mio personalissimo tiro alla fune da qui, inizio a pensare cose tipo "ah hai capito così?…ottimo, mi va di culo, non devo neppure più pensare al problema lo hai risolto tu." oppure "ah io ti dico questo e tu mi rispondi così? perfetto, sta bene, non devo replicare". E’ un tiro alla fune perchè all’inizio, prima del fraintendimento siamo li con la cima in mano tutti e due e tutti e due abbiamo applicato la stessa forza alla cima, tutti e due ci avviciniamo l’una all’altro (o all’altra) di pari passo, di pari forza, quasi quasi di pari pensieri. Poi, al malinteso, io a quella cima do uno strattone, se al primo strattone la persona che ho davanti mi capisce quello che ho spiegato di merda si riprende di nuovo con la stessa forza, se invece la persona continua a non capire io continuo a strattonare e strattonare e strattonare.

Faccio così con tutto, amore, amici, mamma, famiglia, lavoro…vorrei poter capire il perchè a volte, se è davvero orgoglio che non posso ammettere di aver spiegato di merda, se è per comodo che se vengo malintesa non devo prendere decisioni, se è per paura che visto che qualcuno ha capito che era così è inutile espormi e dire che è colà, espormi mi metterebbe a rischio.

Ero a casa da sola questa notte e ho pensato a tutte queste cose che io ve lo avevo già detto che quando sono a casa da sola ho paura.

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