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resta che, se potessi, alla me piccolina lo direi.

Questa mattina, a livello del ponte di ferro, controllavo i cocai che beccavano la spazzatura. Pensavo che i cocai quando sono a terra sono belli, belli e inoffensivi.

A livello del ponte di ferro, mentre guardo i cocai, sento una voce che dice “oi Erika” ed è una di quelle voci da veneziano doc che io non riconosco. La figura dell’ “oi Erika” si avvicina e io metto a fuoco. E’ un mio flirt di quando avevo sedici anni.

A sedici anni io abitavo già a Marghera, avere il flirtino con un Veneziano faceva tanto fico. Con delle amiche avevamo anche provato a trovarci una compagnia a Venezia ma non era la stessa cosa avere il morosetto o la compagnia.

Insomma mi viene incontro questo uomo che io non avevo mai visto, l’ultima volta che l’ho conosciuto aveva diciotto anni, anche al tempo era più alto di me e bello grosso, anche al tempo era abbronzato e io color latte. Come al tempo oggi indossa collanette, braccialetti, una camicia un pochetto aperta e un po’ no che così esce il pelo, i jeans che cadono morbidi.

Mi chiede come sto, di fargli vedere le mani per capire se sono sposata,  lo dice a raffica  “oi more come ti stà? fame veder e man. Ti xe sposada?” io non so perché lo so, ma lui è sposato e forse ha figli, e forse lo confondo con un altro ma non voglio chiedere, mi attaccherebbe un bottone che alle otto di mattina non mi merito e comunque devo volare in ufficio.

Mi viene in mente per un secondo quel pomeriggio in cui lui e io stavamo guardando un film e poi ci siamo piaciuti più del film, mi chiedo come sia potuto accadere di piacerci, perché così, a rivederlo questa mattina, non solo l’ho visto come un estraneo, era uno sconosciuto che non mi sarei mai girata a guardare per strada.

Mi viene in mente di quell’altra volta,  che sono andata a vedere “il silenzio degli innocenti” e avevo tredici anni e tutto il tempo sono stata distratta da uno che al tempo mi piaceva tantissimo e oggi è un ricordo ridicolo.

Infine, ripensando anche ai flirtini delle mie amiche, mi sono ricordata che in quegli anni era giusto innamorarsi, spesso non ci importava veramente il chi, e avere un chi da scrivere sul diario era importante.

Ho smesso di giudicare la Erika adolescema e me ne sono andata in ufficio.

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in questi giorni di assenza credo di aver provato la vera fede. La fede di chi crede anche se non vede e anche se non ha prove, la fede che è fiducia in chi realmente non conosci.

è una cosa strana perché applicandola al quotidiano ho un sacco di fede, ad esempio con l’autista del pulmetto, io salgo e so che da quel momento in poi devo aver fede nella sua guida. metto via la mia testa, i miei movimenti, la mia guida, le mie consapevolezze e lascio fare a lui, guida lui e all’interno del pulmetto è lui che ha il comando e in un certo senso potere di vita o di morte nei confronti dei passeggeri. Il punto è che nel quotidiano e nel pulmetto non è mai successo che io abbia messo in dubbio in maniera grave le potenzialità di guida dell’autista perché alla fine il massimo che ho perso, quando ho perso qualcosa, sono stati dei minuti del mio tempo per una guida troppo lenta.

In questi giorni è stato un po’ diverso e non si trattava neppure di quotidianità, si trattava di altre cose. Non mi è neppure stato chiesto di aver fede, si trattava di una cosa sulla quale non avevo competenza, non potevo metter bocca. Si trattava di una cosa completamente al di fuori del mio controllo e sapere che puoi scendere dal pulmetto aiuta, io non potevo neppure scendere dalla giostra della mia vita, è la mia vita. Io potevo solo aspettare, aspettare e avere fede, aspettare e avere fiducia, anche quando i sintomi e i segni mi dicevano male io aspettavo e avevo fede e fiducia.

ho avuto fede verso delle persone che non conosco e per avere fede nei loro confronti mi sono messa a chiacchierare anche con la figura a mia immagine e somiglianza che ugualmente non conosco, ci chiacchieravo di notte in posti inimmaginabili, in delirio di stanchezza, vorrei dire che l’ho vista poi la figura a mia immagine e somiglianza, sarebbe una bella chiusa, invece non la ho vista ma so che a chiacchierarci anche se non l’ho vista, mi son sentita un po’ meno sola.

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un’ora e mezza di pulmetto per dodici chilometri tutti dritti.

Io adesso lo so perché grande fratello mi sta tanto sul culo. non sopporto la gente, non sopporto la vicinanza della gente e anche se la casa è enorme io comunque avrei bisogno di più spazio, ancora di più ancora un po’ di più e soprattutto di uscire se ne ho voglia.
va da se che tutto quello che non mi si adatta mi sta sul culo (e non apro discorsi sui discorsi, la chiudo con la mancanza di aria e stop).
Salgo sul pulmetto a ore 18,17, tutta carica che per raggiungerlo ho camminato un chilometro e mezzo, son quasi sudata. mi siedo al mio posto nell’angolo dietro e mi levo il cappottino che poi se no quando esco (se esco) ho freddo. Rifletto se son sempre stata così, si, son sempre stata così, la paura di ammalarmi l’ho sempre avuta, non è una cosa di adesso che mi sento addosso centoedieci anni, è una cosa di sempre il coprirmi la pancia, lavarmi bene le mani, non prendere aria se son sudata. Non serve a uno stracazzo di niente, agitarsi dico, se ti ammali ti ammali e basta. dovreste fidarvi son seria.
Al mio angolo tiro fuori il mela, son tutta contenta "due minuti di mela" mi dico e mi par tutto normale, voglio solo vedere se ho messaggi, mi par tutto normale. Ho tre messaggi.
Al ponte della liberta realizzo che il pulmetto è partito, sono le 18 e 27, vabbeh adesso leggo.
Leggo.
Quando leggo mi perdo via, potrebbe cadermi un orso in testa e io non mi renderei conto ed è una cosa bella e io lo faccio un po’ apposta che così quello che la gente intorno dice io non lo sento, non sono vulnerabile, come daniel san sto concentrata.
A livello marghera qualcosa non va, realizzo in un certo momento che il pulmetto è fermo immobile e non ci sono semafori ma un’enorme fila di macchine incolonnate una davanti all’altra davanti al pulmetto.
tiro giù la madonna a mezzo sms vari.
quarantacinque minuti dopo sono ancora li, in pulmetto con quaranta persone assieme a me. parlano a voce altissima, una vecchia accenna a un incidente, glielo ha detto sua figlia al telefono, telefono con suoneria con cha cha cha a volume altissimo che così lo sentiamo bene tutti. Il pulmetto collassa, la gente dentro storce la bocca e inizia a guardar fuori anche se l’incidente è ad almeno tre chilometri da dove siamo noi in quel momento.
Parlo con dio e gliene dico cinque.
Non riesco a mettermi a leggere, son tutti che parlano forte. fa un caldo di merda e non voglio togliere il maglione, dove me lo metto il maglione che ho già il cappottino in braccio?
mi chiama una mia amica, riattacco.
mi chiama la mamma, riattacco.
mi prendono fuoco le orecchie e provo ad aprire il finestrino. blindato.
arriviamo alla zona incidente, la gente si appiccica al vetro io ho voglia di urlare di andare tutti affanculo.
tutti.
tutti.
dicono cagate irripetibili, cose che io mi vergogno di aver sentito.
c’è puzza di alcolici, di sigaretta, di sudore vecchio di giorni e ho la rabbia. una volta ero gentile, mi figuravo che se uno puzzava era perché aveva lavorato, quello era sudore vecchio di giorni, avevo la nausea e basta.  
volevo bazookarli.
avessi avuto un bazooka li avrei bazookati.
invece sono arrivata a casa, ho aperto un refosco, ho guardato una intera puntata di quel programma inguardabile di papi su italia uno (a parte la raffaela che quella è guardabilissima ma mi girano comunque i coglioni se la guarda mio fratello).
poi ho scritto un post.
quelli del pulmetto stanno ancora tutti bene. credo.

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poi ti trattano che tu lo sai giàcome.

magari anche voi però di sicuro io.
le persone quelle che magari vi raccontano dell’amico dell’amico che poi si è comportato male e a loro gli sta sui coglioni e allora di conseguenza faranno così e così e così.
le persone che ah quello è un cretino perchè la bi e la ci e la di e tu sei li che ascolti e pensi che abbiano un sacco di  ragione.
le persone che han stufato allora vedrai se non le ignoro, basta io le ignoro non ne posso più vedrai che sto meglio.
Poi, poi alla fine tu (beh io) a volte in modo lento a volte è invece come uno schiaffo. realizzi di essere anche tu una persona nella vita di quella persona che parlava male a te di altre persone e realizzi di esser diventata anche tu una persona di cui sta forse parlando male ora, in questo esatto momento e poi si, poi ti trattano che tu lo sai già come.
poi ti sfugge il perché.

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i have to stop with capsicum.

Questa notte ero li che mi giravo nel piumetto. Un caldodiddio, si perchè qui ha iniziato a far caldino ma io adoro il piumetto e insomma ho un conflitto tutte le notti.

Questa notte mentre ero li col piumetto mi son trovata tutta in un momento di fronte a enrico papi. enrico papi mi faceva la domanda sulla canzone misteriosa di cui avevo sentito una piccola nota forse due. enrico papi a un certo punto mi dice "allora la sai?" e io bella come il sole la sapevo, velocissima rispondo "è harder better faster stronger dei daft punk" già col sorrisone e i miei soldini (che avrei utilizzato per comprare un bel computer nuovo sapevo anche questo). Papi però a quel punto non mi dice "brava hai vinto" no…papi non mi dice un cazzo e da principio si trasforma nell’uomo gatto che era un concorrente anche lui e poi diventa il mio gatto quello vero di pelo (vabbeh Gennaro) e gennaro mi continua a fissare e a un certo punto mi dice "vuoi spegnere quella stracazzo di sveglia?".

il mio gatto che mi si rivolge con stracazzo mi ha lasciata tutta piena di amarezza.

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Sto bene.

la premessa era dovuta.

Sto bene, certo, ma ogni tanto anche se sto bene mi capita un momento di buio, un momento di miseria, un momento di vuoto di anima. Detta tra me e voi quattro cari che mi leggete, io tendenzialmente quando ho i momenti di vuoto di anima cerco di non farmi troppo scoprire. Faccio come fanno gli animali che son feriti, mi metto in un angolo e mi lecco le ferite da sola. Non lo faccio per orgoglio, lo faccio per, beh per abitudine credo che non voglio mai sovraccaricare le persone che mi amano coi miei pensieri oscuri. Leccarmi le ferite da sola nel momento di "ho un vuoto di anima" – spesso mi succede che sono in pulmetto, va da se che io non sia propriamente sola, va da se che io sia in compagnia di almeno altre venti persone e, è davvero un momento di potenziale vuoto di anima trovarsi in pulmetto con 20 sconosciuti e il cielo grigio e la musica sbagliata nel lettore.

Scendo dal pulmetto e mi metto in rampa, aspetto la deb. Aspetto la deb con la non consapevolezza, la aspetto perchè è un gesto automatico aspettare la deb oggi. Non mi accorgo che lei è scesa e mi viene incontro, anzi me ne accorgo ma è un po’ tardi. La deb mi ha già letto gli occhi.

La deb mi ha detto "deve essere un po’ difficile per te questo periodo, il nuovo ufficio e tutto quanto!" e io ho annuito "si è difficile" e …io ho davvero apprezzato che la deb abbia detto così e poi si sia parlato di altro, perchè la deb è una di quelle che sa che non volevo farmi scoprire ed è una che sa che non si tratta di lavoro e che è il vuoto dell’anima.

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speriamo che sia femmina…

stavo pensando a sta cosa…io per dire, son tanto contenta di essere donna, oh ma tanto davvero.

che io così col mio essere donna nei miei periodi peggiori al massimo passo da stronza. hm, ok, passo ogni tanto nei periodi peggiori e periodi delineati da maggior fisicità fisiologica da stronza di merda (le malelingue dicon troia son sicura ma solo perchè non han sta grande padronanza di lessico)

fossi uomo invece, fossi uomo invece son sicura, io sarei un coglione, ve lo giuro.

a sto punto…persi per persi, a sto punto meglio stronza che coglione…

 

– in collegamento diretto con la mamma:

erika: mamma cosa fanno stasera in tv

mammadellacapitana: si es ai…ma no si es ai solito, si es ai in italian

erika: mamma…il ris de parma?

mammadellacapitana: eh brava, ti vedi che ti ga capio…

 

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GuY…i need a friend

e dopo il titolo in 5 minuti secchi siamo alle zattere, casa nostra.

La regola #1 ci tutela per tutta la sera – Forget about the fucking wanker – e bon

G: dovresti provare a fare l’informatica, sai un sacco di cose…

E: mi fa schifo

…..

G: siamo un po’ sensibili noi due

E: e ci vediamo solo in due tipi di occasioni – se è successo qualcosa di molto grave o se è successo qualcosa di molto stupido e irrilevante per le nostre vite.

………..

G: mi ha chiesto una proxy per facebook

E: sai qual’è la cosa interessante? che non ha idea di cosa sia una proxy…io lo so e lui lo sa e tutti lo sanno ma qualcuno gli avrà detto "fatti dare una proxy" e lui chiama te completamente non consapevole che potrei dargliela io che gli sto seduta a fianco, da me non avrebbe preso neppure il consiglio per buono.

G: ah si?

E: si

G: allora domani faccio così…arrivo in ufficio e gli porto un cucciolo "halloooo this is proxy, saluta proxy…tu trattalo con cura e lui ti darà l’accesso a facebook"

………

G: dobbiamo sempre andare avanti…si sopravvive, è così

E: non ti senti mai come se non potessi vedere la luce?

G: si e penso sia perchè non credo…

E: neppure io credo…lo sai

25febbraio

 

e anche non credendo poi c’è sempre la luce.

 

 

 

 

 

 

 

 

Thank you!

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ancora?

chat_with_god

si ancora e ancora e ancora…e ancora

http://www.titane.ca/igod/main.html

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erano anni che…

che non stavo così di merda, davvero. Questa influenza non era influenza era come quando ti si insedia un gremlins dentro al cervello e decide bene per per te che devo star giù, che devi non pensare, che devi non fare, che non devi e basta.

e se tu invece decidi di muoverti in autonomia, senza chiedere il permesso al gremlins, ecco li è la fine  perchè poi si incazza e ti fa sputare fuori i polmoni da tanta tosse e ti fa arrossare il naso da tanto raffreddore e ti fa pulsare le tempie da tanto mal di testa.

Io son qui ancora con l’influenza e la mia unica consolazione è l’aver visto gremlins e ricordarmi bene la scena della signora col gremlins col microonde.

lo aspetto al varco insomma.

Questa notte ho fatto questo sogno, in pratica per motivi che non mi ricordo mi presentavano alex del piero, che tra l’altro alex del piero non mi risulta essere una persona che io vorrei conoscere, per amor di dio capitasse dico bon ma al momento se mi dicessero chi vuoi conoscere? non direi alex del piero ecco. Comunque ho sognato che conoscevo alex e che lui mi faceva una dedica su un poster e in questa dedica raccontava di quanto gli piaceva il mercato del martedì in piazza marghera, io a un certo punto gli ho detto "alex aspetta che prendo la macchina fotografica" e lui mi blocca, ma mi blocca che mi prende per un polso che a me quelli che mi bloccano per il polso fan venire voglia di strappargli i capelli con le pinzette, insomma mi blocca e mi fa "eh no, io la foto con te non la faccio non vedi che sei un cesso?!" e a me son girati tanto i coglioni…così tanto che mi ricordo che gli ho dato una testata come quella di zidane a materazzi.

vorrei anche un po’ smettere di fare sogni violenti.

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pensavo…(si ahia)

ma se i surimi al sapore di granchio non fossero insaporiti col granchio…che sapore avrebbe un surimo ex surimo al sapore di granchio? e perchè si comprano i surimi al sapore di granchio invece che il granchio? ma la differenza si sente tra surimi al sapore e granchio vero? e tra bottarga e caviale? (mai mangiati mi fa schifo guardarli tipo come fossero uova di formica)

eh…a me quando viene il mal di testa mi prende così!

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non ho paura a dire che ho paura, ho paura che non si capisca che ho paura

A volte è proprio come se fosse un tiro alla fune, la vita dico, anzi la mia vita. A volte penso di essere stata chiara, di essere stata chiarissima, di essermi spiegatadaddio e poi invece no, mi accorgo che non è così. A volte quando mi accorgo di non essermi spiegatadaddio faccio marcia indietro e provo a rispiegarmi, altre volte invece, un po’ per sfida forse, un po’ per orgoglio forse, un po’ perchè sono un pochino stronza (forse)…altre volte dicevo, faccio le orecchie da mercante, lascio che la questione vada avanti, che si formino i sospesi i fraintendimenti. Inizia il mio personalissimo tiro alla fune da qui, inizio a pensare cose tipo "ah hai capito così?…ottimo, mi va di culo, non devo neppure più pensare al problema lo hai risolto tu." oppure "ah io ti dico questo e tu mi rispondi così? perfetto, sta bene, non devo replicare". E’ un tiro alla fune perchè all’inizio, prima del fraintendimento siamo li con la cima in mano tutti e due e tutti e due abbiamo applicato la stessa forza alla cima, tutti e due ci avviciniamo l’una all’altro (o all’altra) di pari passo, di pari forza, quasi quasi di pari pensieri. Poi, al malinteso, io a quella cima do uno strattone, se al primo strattone la persona che ho davanti mi capisce quello che ho spiegato di merda si riprende di nuovo con la stessa forza, se invece la persona continua a non capire io continuo a strattonare e strattonare e strattonare.

Faccio così con tutto, amore, amici, mamma, famiglia, lavoro…vorrei poter capire il perchè a volte, se è davvero orgoglio che non posso ammettere di aver spiegato di merda, se è per comodo che se vengo malintesa non devo prendere decisioni, se è per paura che visto che qualcuno ha capito che era così è inutile espormi e dire che è colà, espormi mi metterebbe a rischio.

Ero a casa da sola questa notte e ho pensato a tutte queste cose che io ve lo avevo già detto che quando sono a casa da sola ho paura.

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pensavo

c’è qualcosa di estremamente incoerente nella canzone di Tiziano Ferro "ed ero contentissimo" è che devo ancora afferrare bene esattamente cosa…

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earth wind & fire? no no no! rats wind & water

Ieri Venezia l’han fatta vedere al tg5, l’ho vista. La fan sempre vedere in sto periodo perchè abbiamo l’acqua alta. Oggi per dire abbiamo vento e acqua alta. Ieri stavo in mezzo al porto al telefono con una mia amica e lei mi fa "ma che cazzo è sto casino?" vento.  A me piace, a parte che sono crollate delle gangway, che non so come si dice in italiano,  allora mi son trovata in difficoltà a passare per certi posti, per il resto mi piace. Al tg non lo dicono mai, però c’è da tener conto che a Venezia abbiam le pantegane, grandi pantegane. Le abbiamo tutto l’anno però con l’acqua alta è più facile vederle di giorno. Ecco, le pantegane non mi piacciono mi fanno schifo. Ho letto Firmino e l’ho trovato bello, dolce e pieno di quella malinconia che non ti si appiccica addosso ma nonostante questo le pantegane non mi piacciono.

La nonna materna da piccola abitava in campagna e c’erano le pantegane ovvio. Lei aveva un sacco di fratelli e sorelle, giustificava la cosa col fatto che non c’era la tv. Una mattina ha trovato il fratellino più piccolo, quello di 40 giorni, nella culla morto. Era stato mangiato di notte dalle pantegane.

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ahssi del pulmetto…

è da qualche giorno che volevo spurgarmi da sta cosa del pulmetto. In tutta onestà non me ne frega un cazzo se devo stare in piedi 45 minuti, davvero…io sono ok, la borsa è (abbastanza) leggera, ho il lettore mp3, insomma son  tranquilla anche da in piedi. Una cosa che mi fa partir l’embolo però c’è, ehssi, sennò non sentirei il bisogno di spurgare, il motivo sei tu brutta vecchia del cazzo, tu che entri con una grande falcata nel pulmetto, fai il salto del gradino come fossi in olio cuore, tu che ti metti vicina a me e poi usi il mio corpo come fosse un paletto e ti ci butti addosso e mi stai addosso tutto il viaggio. Ma ohiiiii! Fanculo brutta vecchia di merda.

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non è una buona idea…

trascorrere 7 ore in cucina di sabato

farsi inghiottire dal tubo catodico di domenica pomeriggio

vomitare addosso alla mamma la rabbia del domenica sera

dire sempre si sto bene

farsi saltare i polmoni con la musica a palla giusto per sentir male che il male ti fa capire che sei al mondo

dire sempre si che bello

prendere una botta assurda di caffè al giorno per riuscire a star sveglia

prendere una botta di erbe di sera per riuscire a dormire di notte

dire sempre si

dire un cazzo

far finta di non essere stanca, stufa, arrabbiata

dire sempre si sto bene…sto bene, sto bene.

 

 

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sto bene…+ update

+update dicevo…io ho scritto volentieri che stavo bene prima, poi però appena spento il pc sono andata in cucina e ho tagliato una cosa e mi son tagliata anche un dito assieme alla cosa, allora niente…no però sto bene! (merdadikarmadimerda!)

sto bene

sto bene

sto bene

spero anche voi…io comunque sto bene!

non ho altri mezzi per dirlo! :-)

 

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ma che succede davvero qui?

once again – il contenuto di questo post potrebbe farvi lacrimare le orecchie – il contenuto di questo post sono io

– Si dorme di merda, di merda sul serio, posso far quello che voglio ma si dorme di merda. 4,53 mi sveglio tutta sudata che stavo sognando che *qualcuno* di non meglio definito mi parlava in inglese. Io rispondevo in italiano e mi muovevo come se mi avesse morsa una tarantola. Con uno sforzo diddio poi mi son riaddormenata per svegliarmi meno di un’ora dopo di nuovo tutta sudata con in testa l’immagine di ragni pieni di liquido verde che mi si infilavano dentro all’ombelico. Non son cose, son cazzi!

– Il prossimo che mi chiede se son dimagrita lo prendo per i capelli e gli sbatto la testa sul primo spigolo vivo che incrocio. Lo giuro. Ora, quando una ingrassa catastroficamente voi chiedete per caso "sei ingrassata?" voi dite per caso "mioddio che grassa!" no, non lo dite. Non capisco quindi perchè mi si vengano a disintegrare i coglioni nel 2008  con "ma mangi?" per la cronaca mangio…mangio come una capra, bevo, bevo come una veneziana.

– La mia stagione lavorativa è finita – vero! i ricordi della mia stagione lavorativa sono ancora qui, il fegato grande che mi son fatta venire è ancora appoggiato alla mia scrivania, l’esaurimento nervoso che ho avuto a luglio me lo sto ancora trascinando dietro, la chiacchierata col capo che ne è seguita me la trascinerò dietro tutta la vita. Il male che ho avuto ad agosto è ancora qui pronto a riesplodere.

– Vorrei avere del tempo mio, vorrei poter dire "riprendiamo questa vita in mano adesso" ma non riesco, ancora mi viene organizzata, ancora devo sottostare. Mi hanno già comprato un biglietto per praga, si vado a praga a gennaio per lavoro con il lavoro. Io a Praga ci volevo andare per i cazzi miei, come volevo andare a Barcelona per i cazzi miei, come voglio andare a Londra per i cazzi miei e a Berlino per i cazzi miei. Ancora non posso, ancora una volta non riesco.

è così che sto, così di merda si! così terribilmente arrabbiata, fragile, forte, autodistruttiva, distruttiva e basta, caricata con la molla e perennemente stanca, felice e disperata. Ora l’ho detto, ora aspetto che mi passi, intanto l’ho detto. Ho bisogno di una sigaretta adesso.

 

 

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eh

http://www.songza.com/e/listen

curiosi? per un cazzo? meglio…tanto è un segreto di pulcinella che l’ho ascoltata nel pulmetto stamattina e mi è piaciuto tanto risentirla che mi fa ricordare la scena d’amore tra Grace (quella di will e grace) (ok si chiama Debra Messing) e Dermot Mulroney. *

*lo vedo anche io che ha la bocca storta però lui ha la bocca dolcissimamente storta (dolcissimamente?!) – ok ho 16 anni.

ah si e poi oggi…la Giudecca è sempre li, si è un momento nascosta

where is the Giudecca Island disappeared

Lo so che non fa voglia la nebbia, però davvero se capisci un attimo come vestirti, se capisci di mettere le scarpe con la gomma che così non si scivola sui marmi umidi. Se capisci che la città è un eterno silenzio. Se capisci che a un certo punto senti i passi e non hai la più pallida idea di chi stai per incrociare nella calle, poi intravedi un cane e ti vien da strizzarlo. Se capisci il periodo della peste. Se capisci il periodo in cui giravano tutti con il cappotto nero lungo. Se capisci che alla fine dietro alla nebbia c’è la città, ci sono le persone, c’è la vita. Se capisci tutte queste cose poi puoi anche immaginare che Venezia in certi giorni sia come il villaggio dei puffi, invisibile, segreto ai più ma basta guardare bene bene. Io è così che la immagino.

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e la paura che venisse giù lo stadio poi…

Insomma ieri pomeriggio siamo andati a vedere il Venezia in stadio che a me sant’elena piace. Mi piace anche lo stadio. Ad essere sincera mi piace anche tanto l’idea di urlare i cori e di buttar su le mani e di battere le mani e di far casino. Ieri però la giornata era diversa. Forse io mi son vestita troppo bene per essere in stadio. Forse il fatto che ho mentito alla cellerina poi mi ha fatta sentire in colpa non so. Forse la partita era una partitaccia (abbiam perso due a zero e i due goal contro son state le uniche azioni degli avversari). Insomma non so cosa sia successo però ho visto bene che entrava il mio ex compagno di classe Bruno e ho anche detto al Capitano "Minchia ma quello è Bruno" e sto Bruno era lui il capocurva, un mio amico capocurva ero felicissima,  però non son mica riuscita a fare il casinodiddio che avevo fatto due anni fa.

Poi ogni volta sta paura che mi prende che crolli giù la curva con me sopra.

 

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Il mio sfogo libero, il mio libero sfogo!

Questo post contiene un bel po’ di parolacce – se pensate di esser sensibili lasciate perdere, davvero…non voglio far sanguinare le candide orecchie di nessuno e non ne vale neppure la pena. Alla fine che ve ne fotte a voi del mio sfogo.

Sono gentile per il lavoro che faccio o sono gentile e quindi faccio bene il mio lavoro? lo zerbino dico? si quello. La faccia come il culo i mille sorrisi al telefono che il tuo interlocutore lo sente se sorridi per poi riattaccare e urlare "ma mangiati una merda!" vuoi vedere che non sono neppure così gentile? vuoi vedere  che non sono neppure educata?

Need ice, a lot of ice – I’m sorry, really really sorry but I’m not able to provide you ice right now, it’s sunday afternoon and the only way is to pick it up from a friendly restaurant but, in this case I will be in trouble with the transport – So no way? – Sorry, no ways to get the ice right now, I use to ask the 24hours in advance for this kind of service, I’m sorry – You will receive a big complain for this matter – Ok, I easily understand – Di domenica pomeriggio alle 4 – la festa alle 6 – io mica sempre le faccio le magie, non mi mettono in condizione di lavorare, di far bene il mio lavoro, di passarmi le richieste in anticipo e poi mi fanno il reclamo scritto. Reclamo che legge il mio CEO – Ho riattaccato "prenditi un cazzo in culo stronza" ho detto proprio così

Una volta un francese mi ha chiesto del caviale – facilissimo – Io per sicurezza gli ho mandato la quotazione, lo faccio quando qualcosa costa a parer mio tanto – Lui ha ricevuto il caviale e mi ha chiamato perchè voleva darmelo indietro – caviale freschissimo. Era luglio, avevo un cliente che preparava "tutto" per uscire dal cantiere e 12 clienti qui – Ho urlato, ho urlato come un’oca, mi sono ridotta a una segretaria di quart’ultimo livello a urlare al telefono con il francese – dovevate sentirmi, gli ho urlato "STOP IT, I’M SPEAKING, HALLLLLLLOOOOO!" cose così, il mio capo che mi fissava in attesa che urlassi un "Fuck you all" credo, ecco quello non l’ho detto. Il francese mi è arrivato il giorno dopo in ufficio – 21 anni, 21 anni con un lavoro impegnativo che non è in grado di fare. 21 anni non sa fare il suo lavoro e manda affanculo il mio. L’ho solo guardato, non gli ho detto un cazzo, nulla, non l’ho salutato, non gli ho sorriso. Il caviale l’ha tenuto poi ho vinto io, ma fa male.

Mi si chiede sempre…che richieste strane mi formulano, la verità è che non lo so, una volta lo sapevo, il mio primo anno lo sapevo, poi giorno dopo giorno è stato come se mi fosse cresciuta una patina sempre più spessa. Non mi colpisce più sapere che ci sono scarpe da 7000,00 $ nel mercato, non mi colpisce scoprire che si possono spendere anche 9,000,00 euro di fiori. Una volta leggevo le riviste normali "glamour, cosmo" adesso leggo una cosa che non si può neppure acquistare in edicola da quanto esclusiva, elitaria…per dire li non c’è la pubblicità dell’automobile dentro, li c’è la pubblicità del jet privato. Non mi sconvolgo più…non dico più oh che bello, non dico più oh che brutto. E’ tutto dannatamente sulla stessa linea di merda.

Credo sia per questo che sono gentile ed educata, non mi interessa se qualcuno spende cento euro in fiori per me, mi interessa che mi tenga la porta quando esco e  che l’unico fiore che mi regala sia un girasole. Non mi interessa che mi porti in un ristorante di lusso, adoro se mi accende la sigaretta dopo mangiato, senza che io chieda. Non mi interessano i grandi gesti…mi basta un sms dall’amica ogni tanto. Non mi servono regali, compro più o meno tutto quello che desidero, mi piace però avere un pensierino ogni tanto, mi bastano i piccoli gesti, nell’amicizia, nell’amore, nella vita. L’educazione, il gusto del fronzolo è l’ultimo mio appiglio per trovare della sostanza. Detto questo…me ne vado un po’ affanculo!

La Capitana ha ancora la febbre quindi è molto facile che a breve chieda al Capitano di regalarle un mazzo di fiori da 100 euro… nonostante questo  se ne va un po’ affanculo!

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non è un post

Amica mia…che ti vedo che cerchi un nuovo post,

oggi non c’è il nuovo post, c’è una lettera aperta e che contiene pochissime argomentazioni tra l’altro,

la persona che mi fa fare avanti e indietro dal mio ufficio al tuo è proprio una brutta persona, se posso do volentieri la colpa a lei della perdita del 10% del mio peso corporeo!

Il 10% su cento kili è visibilissimo il 10 % su 50 kili è visibilissimo pure quello…ve lo giuro che ho fatto una cosa strana un giorno che quella cosa strana mi ha portata a vedermi dal di fuori…mi si contano le ossa, mi fa schifo, non trovo più la Erika di qualche mese fa! dov’è? consumata?

So per certo che sono stanca, stanchissima e probabilmente tutte queste cose brutte sono dovute alla stanchezza perenne che mi porto dietro. Sono stanca con la testa col corpo no…ho voglia di correre di saltare di ballare di andare a spaccarmi le ginocchia sui roller blade o di infangarmi con la bici. Non ho voglia di pensare, non ho voglia di star sveglia, vorrei dormire da oggi al 6 settembre, vorrei non ricordare tanti incubi che purtroppo ricordo, ecco non vorrei dormire…vorrei stare anestetizzata.

Odio la maleducazione e spesso vedo di più la forma che la sostanza, questo fa si che io sbrocchi malissimo davanti  situazioni in cui la maleducazione è così ovvia porcozzio che la posso toccare. La mia forza la dimostro in queste piccole stronzate giornaliere stronzate in cui non prendo per il collo i responsabili degli affronti subiti…millemilaaffronti ogni giorno a tutte le ore anche questo mi stanca.

Credo con questa lettera a me di aver chiuso le lamentele che avevo in programma per oggi, definitivamente è tutto, è basta, è un vado avanti…

e in questi giorni dove vado avanti perchè devo avrei proprio bisogno di una mano…si anche la tua!

 

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Almost arrived

 

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Era meglio…

era meglio se questa mattina nel pulmetto mi portavo anche un libro (oltre che me, Marino, la borsa e la dannata testa). C’era un sacco di traffico e i miei pensieri che sino a lunedì correvano veloci erano pensieri fermi, immobili, statici e bastardi. Ho finito la prima fase di integratore, non lo devo prendere per 15 giorni poi posso ricominciare, lo stop è per non dare assuefazione suppongo. Io voglio dare la colpa dei miei pensieri tristi e immobili alla mancanza dell’integratore, voglio che sia così, anche se poi penso a questa notte. Questa notte ho sognato una mia amica dei miei 14-25 anni, le superiori e un pochetto oltre. Questa mia amica nel sogno, come quando eravamo amiche, mi ha fatta ridere fortissimo…mi ha fatta ridere così forte che ho dovuto piegarmi in due dai dolori alla pancia. Il punto è che nella vita questa mia amica poi mi ha fatto anche tanto piangere.

La ricorrente

…le persone che amo e che ho amato son persone che sempre mi hanno fatto tanto ridere e sempre mi hanno fatto tanto piangere.

Il Porcozzio

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Lei è la sola, la sola al mondo.

Credo che sia arrivata a dirmelo a causa dei due aperitivi a stomaco vuoto, che quelli a volte sono il miglior sciogli lingua. Siamo li nel soggiorno e non so come ci siamo arrivate a quel discorso ma lei in ogni caso mi dice che la sua vita è una merda. Io avevo già la risposta pronta perchè anche se mai me lo aveva detto in tutti questi anni io lo sapevo che lo pensava. La conosco fin troppo bene. Le dico che non è vero, che ha un lavoro, che ha una bella famiglia, che sa fare un sacco di cose. Lei mi crede lo so che mi crede e mi spiega che non parlava di questo. Parlava di una spensieratezza che non ha più da anni, mi spiega ancora e mi dice che lei è sola al mondo e non è facile. Aggiunge che i figli sono una cosa bella ma le sue radici sono disperse, bruciate, le sue radici sono morte e con loro la sua spensieratezza. Aggiunge che perdere i genitori è una cosa che uno si aspetta ma perdere anche due fratelli no. Perdere due fratelli per lei ha significato voler sputare in faccia a dio per anni. Lei in dio ci crede. Mi dice che le piacerebbe scrivere di questa vita e che probabilmente lo farà. Io la sua scrittura la conosco, scrive semplice e di pancia. E’ una buona scrittura, soprattutto se uno deve buttar fuori. La incito a scrivere allora. Poi suona il campanello e so che lei non mi dirà più nulla. Mangiamo e penso alle sue sensazioni del giorno prima mentre preparava tutte le delizie che ha preparato, che io so benissimo che lei come me quando cucina pensa e scava a fondo.

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Non ho letto donne che corrono con i lupi non ce l’ho fatta…

Forse è stato un errore non finire quel libro ma quando mi è stato consigliato è andata così: A 17 anni nella nostra scuola una volta alla settimana si presentava una sessuologa a fare un intervento di un’ora per aiutarci a crescere con la testa e con il corpo nel modo più giusto diceva la sessuologa, cresciamo mano nella mano ci diceva. Nella mia classe eravamo solo ragazze, la sessuologa quindi non ci parlava mai di temi di rilevanza anche per l’uomo e aveva un sacco di spazi liberi da dedicarci e lì ci faceva raccontare eventi e ci parlava di letture. Una lettura che la sessuologa ci ha detto che era fondamentale era quel libro delle "Donne che corrono coi lupi". Ma torno a pensare alla sessuologa,  io da eterosessuale  mi sono un pochetto innamorata di lei, era così bella, bionda con dei bellissimi ricci, l’occhio azzurro, il naso un po’ importante se vogliamo esser critici a tutti i costi ma a me piaceva anche quello. Ero gelosissima di quella sessuologa, mi ero convinta che avesse una simpatia per me e quando lei si rivolgeva alle mie compagne di classe fra me e me pensavo che il suo non era interesse sincero, pensavo che si rivolgeva a loro perchè era professionale e basta. I miei racconti invece secondo me le interessavano davvero, una volta ci ha fatto compilare un test anonimo, c’erano domande del tipo "hai subito violenze sessuali" – "Hai fantasie erotiche" – "Ti masturbi"…domande così insomma, il test era anonimo ma secondo me lei ha cercato di capire chi ero io contando il numero di test consegnati prima del mio. Poi non ne posso esser certo sicura. Io avevo 17 anni e lei credo una 40ina, ed era bella, e si sapeva truccare e si sapeva vestire e profumava sempre di buono anche dopo la sigaretta. Lei era una donna e io una ragazzina e nella mia testa lei era il tipo di donna che io all’epoca pensai che sarei potuta diventare io a 40 anni.  Lei ci raccontò di quel libro che parlava dell’istinto femminile e che dovevamo leggerlo. A me in prima persona una volta quella sessuologa disse "Ma come hai 17 anni e non lo hai ancora letto?" e io all’epoca ero a Emma Bovary e glielo dissi, glielo dissi con innocenza come a dire che stavo già leggendo una cosa in quel periodo. Poi presi il libro e lo iniziai e mi sono resa conto di non capire bene quel libro. L’ho trovato fuori portata insomma, non riuscivo a capire cosa quel libro mi stava dicendo di così importante, la mia sessuologa aveva detto che era importante e io non ci trovavo importanza alcuna, non era possibile. Avviliita alle prime 100 pagine l’ho abbandonato sulla libreria. E’ ancora li. Non ce l’ho fatta…

Dopo 12 anni mi rendo conto che una cosa di quel libro mi è rimasta, una cosa presente nelle primissime pagine, lo so perchè non sono andata oltre. Mi è rimasto il concetto del tenere in considerazione l’istinto, la sensazione, quell’impulso primordiale che ti piomba addosso come un treno, soprattutto nei sogni, nell’inconscio, dove sei vulnerabile, dove non hai la difesa della razionalità. L’istinto stesso che ti dice di ascoltare il tuo istinto. Credo che riprenderò in mano quel libro.

 

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Ieri sera mi è successa una cosa

Ieri sera mi è successa una cosa.

Quando mi è successa la cosa ho notato che ho iniziato a camminare velocissimamente, che il cuore correva il doppio delle mie gambe e che le mani mi hanno iniziato a tremare tantissimo. Le mani tremavano così forte che per prendere il telefono l’ho quasi fatto cadere. Volevo sentire le voci, soprattutto la mia ma anche la voce di una amica. Dovevo calmarmi e dovevo capire se esisteva ancora il tutto. Questa cosa che mi è successa lo devo ammettere che mi ha ridotta molto male per i primi 10 minuti. Chiamata la mia amica ho iniziato a calmarmi, prima la voce, il respiro il cuore, le mani per ultime. Arrivata a casa ho bevuto acqua, ho bevuto acqua come se fosse stata vodka, la sorseggiavo piano. Poi sono uscita a fare le spese col Capitano, invece di prendere le due cazzate per cena ho pensato che volevo mangiare bene e che volevo cucinare bene. Ho preso le zucchine più piccole che ho trovato, ho preso i gamberetti (secondo me erano stati scongelati), poi ho preso del gorgonzola fresco dal banco dei freschi, non quello del banco frigo pronto, voglio dire che me lo ha tagliato la ragazza al momento, e lo stesso il brie e lo stesso una fetta di speck grossa. Poi arrivati a casa ho messo su l’acqua per la pasta, ho chiesto al Capitano di aprireuna bottiglia di vino di quelle vecchie era un sauvignon del 2004 e lo avevo pagato tanto mi ricordo. Abbiamo bevuto un bicchiere assieme e poi ho fatto i sughi, per me zucchine e gamberetti e per lui i due formaggi con lo speck. Ne ho fatti due perchè volevo fare un piatto bis alla fine. Sapevo che volevo magiare le cose di mare e quelle di montagna, poi sapevo anche che volevo mangiare sia un primo sia un secondo ma alla fine non ho fatto il secondo. Abbiamo mangiato sorseggiando il vino piano e ogni tanto io dicevo al Capitano "Ma ti pare che possano ancora succedere ste cose?" e lui mi guardava e mi annuiva. Ero talmente presa da quella cosa che è successa che ho lavato subito i piatti dopo mangiato. Che è una cosa che non faccio mai quella di lavare i piatti, li lavo il giorno dopo o li lava il Capitano, comunque ero tanto carica da lavare i piatti. Poi ho fatto una doccia con calma e bella pulita mi sono messa in divano a pensare a quella cosa che è successa ma che poi non è mica successa. La cosa che mi è successa non mi è successa davvero è una cosa che sarebbe potuta succedere. Il fatto che non sia successa mi ha fatto chiamare una mia amica che adesso sa quanto è importante per me. MI ha fatto trovare energie per preparare due primi, energia che apparentemente non ho mai. MI ha fatto trovare un nuovo rispetto del mio palato e di tutti i miei sensi. Ringrazio la cosa che è successa di non essere successa del tutto.

Traffico miranese, sono sulle strisce pedonali che aspetto di attraversare lo stradone, un furgone va dritto ma la macchina dietro al furgone si ferma, attraverso mezza strada, il furgone alla mia destra mi blocca la visuale dell’altro lato delle strisce, inizio ad avvicinarmi all’altro lato piano e vedo che la macchina mi vede e si ferma, faccio per passare e sento trombe di auto che suonano, non faccio in tempo a vedere a cosa suonano perchè una moto mi inchioda davanti, così davanti che per poco non mi inchioda sopra.

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Ieri oggi e perchè!

Ieri, "Devo parlarti di una cosa…" e già, quando senti questa frase, tu cambi. Ti metti comoda su quella sedia, apri le gambe e le braccia, stai accogliendo la notizia, ti accendi una sigaretta di rispetto. Già mentre te ne parla, già mentre te lo dice tu ascolti rapita e i primi pensieri si insinuano nella tua testa "Che meraviglia, questo uomo mi sta raccontando un segreto, un pezzo di se, ed è personale e lo racconta a me…sono importante quindi per lui!" e lui ti parla e ti parla e tu lo guardi e annuisci. Altre sigarette di rispetto, altri drink. Ora credi di possedere un suo segreto solo perchè ne fai parte. E’ ora che devi stare attenta.

Alla sera prima di addormentarti dai un’ occhiata a quel segreto, quel filo sottile che ti unisce a lui. E’ come avere quell’uomo vicino, lui sa che tu sai, lui ha deciso di farti sapere.

Mentre sei con le tue amiche parlate di lui, ti si velano gli occhi, tu sai…loro non sanno, oddioooo se lo sapessero. Tu non puoi e non vuoi dirlo, era una confidenza quella che ti è stata fatta. Però, se lo sapessero quante cose cambierebbero anche nelle loro teste. Sapere questo è elevarsi ad essere superiore alle tue amiche. Se racconti rovini tutto. E lui come ci starebbe se io raccontassi tutto…male, male.

Passano giorni, mesi e anni…l’emozione di quella confidenza è scemata, è scemata la confidenza stessa. Non sembra più questa grande rivelazione che è stata vero? e allora li mentre bevi un drink lo dici "Vi racconto una cosa ma non dovete dirla a nessuno" e parli e parli. Te ne strafotti del tuo amico, te ne strafotti anche delle tue amiche in quel momento. Quando è stato detto a te eri pronta, sei stata avvisata di entrare a far  parte di una confidenza, alle tue amiche hai chiesto se erano pronte? se volevano sapere?

Oggi, hai raccontato una confidenza di un tuo amico,  hai rotto il filo, hai tradito la sua fiducia e hai violentato le orecchie delle amiche che ti hanno ascoltata senza capire…perchè tu non sei lui e anche se racconti con emozione non sei lui. Non ne avevi il diritto, non ne avevi il possesso, non dovevi farlo.

"Perchè?"

Ama il prossimo tuo come fosse te stesso è difficile, immensamente difficile. Sarebbe bello però provare  almeno a non ferire, soprattutto non ferire chi ti ha messo il suo segreto, il suo cuore tra le mani.

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perchè non mi fido dei traduttori…

questo è il mio post di ieri tradotto amorevolmente, ma in modo automatico, dal mio motore di ricerca preferito:

No, it’s usually not!
Saturday evening we are at home by myself with my brother …

Andrea: I must soon go without keys that are home mom I murders

Capitana: UHm … will already be in bed, maybe I still have a couple of old house keys

Andrea: Yes?

Capitana: I … but we are not safe! If you do see the recognition?

Andrew:  but six head cock?

ecco…e comunque oggi non avevo proprio niente da dire!

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That’s all folks

nicola: che do coioni co sto web 2.0

Erikx: cos’è web 2.0?

nicola: tipo gmail… e’ web 2.0

Erikx: mmmh

e quidi? 2 coglioni perchè è 2.0? se era 3.0 = 3 coglioni?

nicola: heheh    

…………………………………………………………………..

Erikx: ah ho capito, con me non fa tutte le cose che dici tu

nicola: si vede che con te ha creanza
………………………………………………………..
Erikx: sei lesbico

:-)

nicola: eh un sacco porcozzio

Erikx: mwahahah

nicola: ho pensato che fare le cose in 3 deve essere un sacco bello
che finche’ 2 concludono l’altro fa lo zabaione e non si perde tempo

Erikx: :-|

stiamo parlando di sesso amico?

nicola: si ma capitana… io non mi fiderei mai di un zabaione fatto da un uomo

secondo me esce con i grumi

Erikx: io non ci sto arrrivando

mwahahaha devo postare anche questa
(Amico Nicola ribattezzati sul gtalk con la N grande, io non ce la faccio, troppa fatica) 

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serve un spunto

  • A Venezia c’è l’umido e la nebbia, io so per certo che se così non fosse io avrei sempre belli capelli e potrei ambire al pantene protagonist. A Venezia c’è comunque l’umido e la nebbia quindi state comodi, non mi vederete in tv nel breve termine.
  • Ieri sera sono andata a correre, oggi ho chiaramente le gambe di ghisa. Mentre correvo pensavo "ma perchè? perchè io devo essere sudata co sto vento fuori al gelo, i polmoni che implorano pietà e le gambe tutte morte?" stamattina la grande risposta, mi sono guardata allo specchio ed ero bella, non ero più verde, la mia pelle era libera da tutte le cellule morte e l’unica cosa che mi ricordava la vecchia me (quella ante corsa per intenderci) è il mio ponfo sotto all’occhio destro che ho battezzato Milo!
  • In un sacco di film (di solito le commedie romantiche) c’è quella scena in cui la protagonista va a un incontro di lavoro o a una cena di famiglia o un po’ dappertutto e a un certo punto le devono presentare qualcuno ma, tadadadah sorpresa, quel qualcuno la protagonista lo conosce già! Da qui io comprendo di essere protagonista della mia vita poiche:

             Sono in ufficio con Matteo che ce la raccontiamo sul suo viaggio a Dubai, siam liche                              spariam cazzate e lui a un certo punto mi dice che il Capitano è in barca con quello nuovo e si sta facendo due coglioni così…

Arriva il Capitano, mi da un bacio, entra quello nuovo e il Capitano e il Teo sono li li per presentarmelo ma, tadadadah sorpresa, quello nuovo viene da me, mi da due baci e mi dice "Ciao Erika"

Ora, io ho sempre desiderato vivere una scena da film così e adesso che ce l’ho mi trovo in grave imbarazzo, non faccio in tempo a poggiare il mio culo in macchina

CAPITANO: Come mai conoscevi già Thomas

CAPITANA: Bah, la mia compagnia di quando avevo 16 anni…andavamo insieme a ballare al Terminal, cazzate così…poi l’ho rivisto alle Zattere di recente e ci ricordiamo l’uno dell’altra (stranamente perchè io tra i 16 e i 18 anni ho un grosso buco di memoria)

CAPITANO: …

CAPITANA: …andiamo a correre?

ecco anche perchè sono andata a correre

Ho pensato che se gli avessi detto che c’è stato un qualcosa (anche se ininfluente nella mia adolescemità) tra me e sto Thomas il Capitano in barca lo avrebbe maltrattato, insomma, gli ho taciuto il fattaccio perchè ero preoccupata che Thomas lavasse i vetri…ho fatto una coglionata!

  • Poi…quando succede qualcosa a una macchina e qualcuno dice "Serve un spunto" che cazzo vuol dire?

 

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Meredith Grey

La tirannia del sentimento colpisce e stai sicura che ella ferisce bene e a fondo!

Hai tantissima voglia di vedere la tua amica del cuore, si perchè esistono lo sanno tutti, non vedi l’ora di farle uno spritz, un caffè, mostrarle le tue unghie i tuoi capelli, raccontarle delle tue ferie. La tua amica del cuore arriva e tu hai la faccia come il culo perchè non riesci mai a portare l’emozione fuori, te la tieni li a farsi i cazzi suoi nella tua testa, non puoi dire alla tua amica che le vuoi bene con parole tue, puoi solo farle un regalino e dire che lo hai preso per tutti, non le dirai mai che anche se lo hai preso a tutti per avere la tua via di fuga quel regalino era proprio per lei, l’unica a cui hai pensato davvero quando lo hai visto.

La mamma ti telefona per sapere come va e fai finta di ascoltarla anche se hai l’orecchio sul tg, le rispondi secca piuttosto che dirle che la chiami tra 5 minuti, fai così perchè non vuoi il momento di tranquillità per parlare con lei, preferisci far in fretta e furia, basta sentirsi, vive entrambe! Non serve che tu le dica che quel giorno sei stata male. Hai paura che lei quel giorno sia stata male.

Ti manca il tuo cuore e non vedi l’ora di tornartene a casa per abbracciarlo, per stringerlo per dirgli che lo ami con tutta te stessa. La  realtà è che poi arrivi a casa, lui è li che ti aspetta, ti accorgi che respira e sta in piedi, quindi supponi che non abbia avuto un incidente stradale catastrofico; Non lo abbracci, non lo stringi, non gli dici che lo ami. Lo saluti appena e schivi un bacio, gli vomiti addosso la rabbia della giornata lavorativa, l’incazzatura con sua madre, l’incazzatura con la tua, la preoccupazione per tuo fratello! Domani passerai l’intera giornata a sperare che non abbia avuto un incidente stradale, domani gli dirai che lo ami.

Meredith Grey lascia la mano prima che tu lasci la sua, si difende! Se cadi nel vuoto ti fai male ed è colpa tua, se ti fanno cadere nel vuoto ti fai male e ti hanno fatto del male e la paura di sentire ancora male ti seguirà tutta la vita! Io Meredith Grey la capisco, io son più Meredith Grey che Giacomo Uncino!

http://it.wikipedia.org/wiki/Meredith_Grey

 

 

 

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La vedo così…nera

Maggio ore 21,00 – Si, scusa il disturbo ma domani ci hanno chiesto del pomodoro in latta, si può fare vero? se si considera che il pomodoro in latta è una tra le cose più comuni del mercato italiano direi di si, considerazione due…sono le nove di sera me lo si poteva dire anche domani mattina no?! no

Maggio ore 19,00 sono invitata a un party – Ciao sei in ufficio? perchè ho bisogno di avere dei prezzi per dei vini – considerando che al fottuto party mi ci hai invitata tu non capisco come tu possa pensare che io sia in ufficio

Giugno ore 7,00 – Guarda mi dispiace ma stamattina mi sonno arrivati solo piccoli astici, niente di grande e devi chiamare subito il cliente per sapermi dire se deve raddoppiare l’ordine o cosa vuole fare – allora qui penso che non è niente bello telefonare a un cliente alle 7 di mattina dall’autobus però lo devo fare come mi è stato detto

Giugno ore 21,00 – I can’t find my peaches, where are my white peaches? Allora questo è un bel mistero, io questa mattina ti ho fatto arrivare 20 kg di pesche bianche e tu dopo che hai firmato un documento di consegna non le trovi, comunque nessun problema chiamo qualcuno che ti porti altri 20 kg di pesche, non c’è problema

Luglio ore 6,10 – Is it too late to order some fish? casomai è troppo presto non troppo tardi, comunque nessun problema, recupero una penna e mi scrivo che pesce vuoi

Domenica di Agosto ore 7,00 – Need yogurts, white yogurts for tomorrow morning – Questo si è preso per tempo, va bene, va tutto bene, nessun problema

Agosto ore 20,00 – Ho dimenticato di ordinare i vini, domani si può? porcozzio

Settembre orari e giorni sparsi – Ho bisogno allora di un taxi da.. Io non faccio taxi – Mi serve un fiorista subito Mi serve mezz’ora per farlo arrivare li Ah, mezz’ora no mezz’ora è tardi faccio da solo Stupida io che mi prenoto il parrucchiere due giorni prima Vorrei la consegna sabato pomeriggio Mi spiace ma il week end non riusciamo a far consegne Ok allora se non puoi sabato pomeriggio facciamo domenica mattina presto argh

Novembre festa della salute – Si allora cosa dice la mail? quale mail? Ma non sei in ufficio? certo che no, è festa, l’ufficio è chiuso  AH

Novembre un dopocena qualunque – Scusa l’orario ma non mi hai più girato la mail vero? no…

Novembre ore 18,00 io sono in ferie – Si, ti disturbo? si sono presa al momento Eh vabbè un secondo solo, volevo dirti che…bla bla bla Lo sai che sono in ferie?!

Adesso non è che voglio far la pignola, il punto è che in stagione faccio meno fatica a sopportare le stronzate, le telefonate di sballati in orari assurdi, l’orario di ufficio inesistente perchè sai che entri ma non sai se e quando esci, ma in inverno? no basta non ce la posso fare…basta sono stanca!

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Stessa ora di un altro giorno.

Lo so perchè ho controllato, ieri notte erano le 4, questa notte erano le 4. MI son svegliata che ero un bagno di sudore e lacrime e comincio a preoccuparmi.

La ricorrente è che sogno contesti in cui ci sono solo uomini, l’unica donna sono io.

Eravamo in una specie di parchetto, il mio amico Matteo mi chiede se voglio fumare un po’ d’erba, gli dico di si ma solo poca…ci mettiamo in un angolo distanti da tutti gli altri amici e arriva un Signore, non so perchè ma sto signore non deve vedere la canna.

Arriva il Capitano con la macchina vecchia, arriva di corsa sulla strada piena di sassi i sassi bianchi volano e mi colpiscono alla testa un male cane.

Lui scende dall’auto e ha le lacrime, non voleva che io fumassi, l’avevo deluso.

Mi son svegliata male male male e ho chiamato il Capitano che era in cameretta con un amico…mi ha asciugato le lacrime e mi ha dato un po’ d’acqua!

 

Quello che fa rima con Orione continua a rompermi il cazzo seppur distante anni luce! Seppur io non ho il cazzo!

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i sogni son desideri…

 

…ma anche no!

Stanotte ho fatto un sogno che ho già fatto, non lo ricordo come non lo ricordavo la prima volta. Penso a chissà quante volte ho sognato queste sensazioni, le sensazioni sono l’ unico ricordo forte che mi riporta al sogno. Più mi concentro peggio è, se invece sto immobile nell’autobus e guardo la porta mi arriva tutto, sento il vuoto, sento la solitudine, sento che sto per implodere. Questi sono i sogni di quando mi tengo i segreti e ancora una volta mi sento di dire che i segreti ci isolano e ci fan sentir soli!

 

AMICI DI FIREFOX…mi sono accorta che il mio blog non si vede bene con firefox (lo uso anche io), purtroppo non so cosa sia successo, non ho toccato il template, non ho fatto nulla…non so come risolvere la bega. Giro volentieri il mio template a un/una volenterosa…avanti miei prodi! e grazie

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Parlavo proprio di questo…

Quando parlavo di "Per me no allouin grazie" intendevo proprio questo…che oggi per me era il giorno in cui vado al cimitero, mi faccio il solito giro in senso antiorario e ne esco piena di vuoti. Alla sera poi torno a casa e i bambini ti suonano alla porta e fanno festa e vogliono le caramelle…e io che allora sorrido. Quando chiudo la porta però son di nuovo sola…e pure senza dolcetti!

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Tutto brutto…

Oggi è tutto brutto, il tempo i miei capelli…tutto brutto!

Verso 4 e 5 novembre p.v. sembra quasi deciso che io e altri* saremo a Milano…Metto un calzettone rosso al parco dei tossici per identificarmi!
Io sono quella con l’uncino e i capelli spettinati…il Capitano è quello coi capelli lunghi!

*Altri – Anonimista & Flauta & Gabry…from Veneto with love e bussoeai

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Una ricetta ogni tanto…

Allora questo è il primo post che farà parte di una miniserie di post…si chiama una ricetta ogni tanto perchè vorrei che fossero ricette per farmi/ci sentire bene. A volte so che ho bisogno di qualcosa ma è davvero difficile identificare quel "cosa" che magari fa la differenza. In stagione il mio "cosa" a volte è stato un gelato, a volte un cucchiaio di nutella, a volte una bella grigliata! Adoro i consigli culinari e drinkestri…

SALAME AL CIOCCOLATO (come lo faccio io) – Ricetta per le giornate di nebbia e poca voglia
Quando non ho voglia di far nulla ma ho bisogno di tirarmi su, o di tirar su altri…preparo questo, che è facilissimo, velocissimo e di solito si ha tutto in casa!
INGREDIENTI – BISCOTTI SECCHI Q.B.- BISCOTTI AI CEREALI – FRUTTA SECCA (tutti questi van bene anche se il sacchetto è rimasto aperto per giorni) – UN OVETTO O DUE A SECONDA DELL’IMPASTO – NESQUIK O POLVERE DI CACAO – ZUCCHERO Q.B. – BURRO Q.B..
Tre quarti dei biscotti li metto a macinare, poi aggiungo l’uovo e il burro e lo zucchero! dopo qualche minuto nel robot si dovrebbe avere una polvere molliccia! Aggoingo gli ultimi biscotti (che così saran a pezzi invece che in polvere), il nesquik ed è quasi tutto…se non lo mangia nessun bambino io ci aggiungo un goccio o due di crema al whiskey o una crema di liquore a caso, ma poca che sennò vien troppo molliccio. Faccio la forma a salame e lo metto in una stagnola…se ho poco tempo lo sbatto in congelatore per buttargli giù la temperatura (20 minuti), oppure sta bene un paio d’ore in frigo.
Un segretino è aggiungere il burro quando il burro è morbido morbido e l’uovo già mescolato!
Si serve a fettine di circa un centimetro di spessore…io nel piatto metto una punta di panna montata, se non ce l’ho spolvero zucchero a velo, ma non sopra alle fettine, solo sotto!

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Archiviato in nebbia, una ricetta ogni tanto

….bisogna crederci in due…

Io lancio sempre una corda a chi sta precipitando, e faccio di tutto per riportare a galla le persone a cui tengo…a volte però sono in più, nonostante la mia forza non prendono la mia mano. Non sono la persona giusta, o forse lo sono e non lo sanno….o forse lo sanno ma non è il momento per risalire…e io divento la pazza, passo dalla parte del torto….o mi sento così ! La mia perplessità più grande….sono io, lo faccio anche io…esattamente uguale….o forse peggio.

Siamo nella sua stanza, siamo più che amiche…il rapporto è di estrema quanto fragile empatia, è come se fosse una seconda mamma! Io sono rigida, mi sento quasi fredda…le mascelle si spingono, gli occhi spalancati

Lei: Perchè non mi parli?

Capitana: Perchè davvero non saprei cos’altro dire….

Lei: Lo sai che voglio aiutarti…..

Capitana si alza, raggiunge il primo angolo disponibile e si mette di fronte al muro…..in silenzio piange. Lei si alza, le accarezza le spalle, capitana si gira e si lascia abbracciare, e singhiozza forte, forte, forte!

E’ sempre così difficile!

N.B.: Capitana sta benissimo…sono solo ricordi, riflessioni, preoccupazione per degli amici!!

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Archiviato in bad days, nebbia

A presto…..

Caro Inverno oggi è il tuo ultimo giorno con me!!! A presto!!!

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